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Italiani incauti online: troppo spazio ai cookie di tracciamento

di Teresa Barone

13 Febbraio 2024 10:26

I dati Eurostat sulla gestione dei cookie web e della privacy online tra gli internauti mostrano poca cautela da parte di quelli italiani.

La tutela della privacy non è al primo posto tra le priorità degli italiani che navigano su Internet. A rivelarlo è una recente indagine Eurostat, che ha monitorato le abitudini degli utenti online.

Vediamo cosa ne è emerso.

Gestione cookies poco usata

Lo studio Eurostat si concentra sulla corretta gestione delle impostazioni web che permettono la limitazione dei cookie di tracciamento.

Si tratta ad esempio delle popup che appaiono ogni volta che arriviamo su una pagina Internet invitandoci ad accettare o rifiutare, ma non solo: dale impostazioni di ogni browser si possono stabilire delle regole generali o specifiche per alcuni siti volte a gestire queste forme di raccolta dei dati della propria navigazione.

Seppur a volte macchinosa e spesso noiosa, questa procedura (da alcuni obbligatoria per i siti web) consente all’utente di non essere profilato a scopo marketing. In soldoni: accettando i cookie si accetta la pubblicità, soprattutto quella targettizzata.

Secondo i dati Eurostat ammonta al 36% la percentuale degli internauti di età compresa tra 16 e 74 anni che hanno modificato le impostazioni del browser per impedire o limitare l’uso dei cookie. In Italia scende fino al 27%.

A mostrare attenzione verso la privacy online sono gli utenti finlandesi (66%), seguiti da Paesi Bassi (56%), Lussemburgo (47 %), Danimarca (46%) e Germania (45%).

A fare peggio dell’Italia sono Romania e Bulgaria (12%), Cipro (20%) e Slovenia (26%).

Software anti-tracciamento semi-sconosciuti

Prendendo in considerazione l’utilizzo di software che limitano la possibilità di tracciare le proprie attività su Internet, invece, la media europea si attesta al 21% e anche in questo caso la percentuale italiana è decisamente inferiore.

Solo il 12% degli italiani ricorre ai software anti-tracciamento, esattamente come accade in Romania e Lettonia (13%).

In Belgio, invece, quasi la metà degli utenti Internet (49%) mostra una maggiore predisposizione alla prevenzione online, che caratterizza anche Malta (38%), Paesi Bassi e Croazia (32%) ma anche Estonia (31%).