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Reddito di cittadinanza via app o carta acquisti

di Barbara Weisz

1 Ottobre 2018 15:50

Disponile via bancomat o mobile app, riservato ad acquisti e consumi tracciabili (alimentari, medicine, affitto): nuovi dettagli sul reddito di cittadinanza 2019, mentre si attendono quelli finali su requisiti e platea.

Mentre si discute della platea degli aventi diritto al reddito di cittadinanza, spuntano nuovi particolari sul metodo di fruizione, a quanto pare con una marcata componente digitale: il sussidio sarà reso disponibile via bancomat o app telefonica, spendibile solo per determinate spese (alimenti, medicinali, affitto). Le anticipazioni sono fornite da Laura Castelli, viceministro dell’Economia, in un’intervista al Fatto Quotidiano.

Una sorta di carta acquisti precaricata (780 euro) con i vari importi “da scalare” e da effettuare solo per determinate voci di spesa, considerate in linea con la misura. L’obiettivo è di garantire che il credito venga riservato al consumo e resti tracciato così da non evadere l’IVA.

Dunque, si studia un meccanismo innovativo e molto semplice ma che comporta una serie di punti critici, il più evidente dei quali riguarda

  • la difficoltà d’uso da parte di destinatari ed esercenti (serve dimestichezza con carte di pagamento e mobile app),
  • la necessità di disporre di un conto bancario o di uno smartphone, ed eventuali software a supporto.
  • la tecnologia dovrà consentire di usare bancomat e scalare gli acquisti dal reddito di cittadinanza e non dal conto corrente.

Per quanto riguarda la platea, non ancora definita, i numeri sono i seguenti: per finanziare la misura ci dovrebbero essere circa 10 miliardi di euro. Sotto i 780 euro al mese ci sono 6,6 milioni di persone. Difficilmente il reddito di cittadinanza potrà ricomprenderle tutte già nel 2019.

I requisiti che già si conoscono: cittadinanza italiana, maggiore età, stato di disoccupazione oppure reddito inferiore ai 780 al mese, ingresso in un programma di reinserimento sociale e lavorativo coordinato da un centro per l’impiego.

Ce ne saranno, prevedibilmente di ulteriori, per esempio legati al possesso di immobili (sembra che l’ipotesi sia comunque quella di escludere la casa di abitazione). Non è chiaro se e in che modo interverrà l’ISEE, ovvero il reddito e il patrimonio del nucleo familiare.

Per quanto riguarda le tempistiche da gennaio dovrebbe partire la pensione di cittadinanza, che porterà a 780 euro i trattamenti previdenziali minimi. Da marzo/aprile, invece, partirebbe il reddito di cittadinanza vero e proprio, che necessita di un potenziamento dei centro per l’impiego e quindi richiede qualche mese in più di rodaggio.