Il Garante della Privacy ha valutato positivamente l’utilizzo di password vocali per il riconoscimento dei dipendenti e il conseguente accesso ai dati informatici in azienda.
Il capo specifico, da cui muove la nuova procedura, è quello di Michelin Italia, che potrà garantire così un maggior livello di sicurezza, pur rispettando le normative attuali sulla riservatezza delle informazioni personali.
Il sistema di rilevamento biometrico identifica l’utente attraverso l’elaborazione di una sua impronta vocale memorizzata all’interno di un server; sarà quindi necessario creare una sorte di template della voce pronunciando tramite telefono per quattro volte tre coppie di parole scelte da una lista di 4mila vocaboli.
Una volta accertata l’identità del dipendente, viene generata una nuova password e comunicata al diretto interessato; il costante rinnovo del codice d’accesso garantirebbe così un elevato livello di sicurezza, considerato anche che il timbro della voce non può essere riprodotto e che il profilo non può essere utilizzato in altri ambiti.
La società dovrà però impegnarsi a prevenire un uso abusivo dei dati personali raccolti nella fase di addestramento (ossia, il momento in cui i dipendenti “parlano” con il sistema) e dovrà cancellare i dati dei dipendenti nel caso questi ultimi cessino il loro rapporto di lavoro.