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Aruba Cloud: backup e disaster recovery a misura di PMI

di Anna Fabi

Pubblicato 17 Novembre 2015
Aggiornato 4 Giugno 2018 15:26

I trend del mercato del cloud in Italia, le esigenze delle PMI, le nuove soluzioni ARUBA Cloud Bare Metal Backup, per un backup semplice e completo, e Cloud DRaaS, Disaster Recovery as a Service: PMI.it intervista Stefano Sordi, Direttore Marketing di ARUBA.

Continua la crescita del cloud in Italia, c’è un interessamento molto forte a soluzioni di private cloud, e ci sono nuove offerte a basso costo molto adatte alle imprese più piccole: sono i trend fondamentali del cloud secondo ARUBA, che risponde alle esigenze di mercato con una nuova serie di prodotti rivolti sia al mondo IT sia alle PMI tradizionali. Le ultime novità: Cloud Bare Metal Backup (per un back up, ovvero un salvataggio di dati, a 360 gradi), e Cloud DRaaS, soluzione di Disaster Recovery as a Service. PMI.it ne ha parlato con Stefano Sordi, Direttore marketing di ARUBA, nel corso del Festival ICT dello scorso 11 novembre a Milano.

Innanzitutto, spiega Stefano Sordi,

«c’è una tendenza a consolidare la base clienti che utilizza il cloud e fa parte del settore degli operatori IT».

Le soluzioni di ARUBA Cloud vengono prese, rielaborate, riconfigurate, da un intermediario (un partner IT di ARUBA), che può essere un system integrator, una software house, un’azienda IT, per essere poi fornite in maniera diversa al cliente finale, ad esempio una PMI.

La seconda tendenza che Aruba registra riguarda il mondo enterprise, rappresentato dalle imprese di dimensioni medie o grandi,

«che sta scegliendo in maniera decisa le soluzioni di private cloud»,

ovvero quelle che forniscono le risorse computazionali e di rete ad uso esclusivo dell’impresa. Le facility della piattaforma ARUBA consentono di non abbandonare tutto il pregresso, creando soluzioni miste, ibride. Ad esempio, con vCloud Director è possibile integrare macchine virtuali e fisiche in maniera molto fluida, e nel caso sia necessario, mantenendo il cuore dell’infrastruttura in house.

Altra novità di casa ARUBA, le soluzioni smart, un cloud a basso costo (si parte da 5 euro), come i Server VPS.

«Sono macchine molto adatte a chi ha esigenze semplici, molto definite e chiare: chi prima utilizzava il server fisico e vuole passare al cloud, quindi a un server virtuale, sceglie le soluzioni smart».

Si tratta di servizi in forte crescita, in Italia e a livello europeo.

«E questo è un fattore di innesco, perchè consente all’impresa di sperimentare i benefit del cloud con questa soluzione a basso rischio e a basso costo, per poi migrare su servizi più evoluti».

In tutti i casi, ARUBA assicura i consueti standard di privacy e sicurezza, rispondendo così a elementi di grande attenzione da parte del cliente: i dati non sono mai visibili ad altri, il livello di sicurezza è lo stesso di un server che si torva sotto la scrivania, se non superiore, con il vantaggio che c’è un servizio di assistenza 24 ore su 24 e l’infrastruttura cloud è basata su server di ultima generazione che si trovano all’interno di data center, anch’essi di ultima generazione, situati in Italia.

E passiamo alle nuove soluzioni di ARUBA Cloud. Innanzitutto, Cloud Bare Metal Backup, realizzato insieme al partner Acronis, leader mondiale nella protezione dati di nuova generazione. C’è un pannello semplice e intuitivo, che consente alle aziende di effettuare backup completi, quindi di “clonare” le proprie macchine virtuali  per poterle ripristinare quando preferiscono.

«Il backup tradizionale ha un limite, quello di non riuscire a ricostruire le macchine in toto, perché lavora appunto all’interno della macchina stessa».

Cloud Bare Metal Backup, grazie all’hypervisor di virtualizzazione,

«permette di ricostruire da zero la macchina, come se fosse stata appena creata».

Una specie di macchina del tempo. Per dirla in parole semplici, anche se si perde tutto, completamente, il servizio ne consente il recupero. In pratica,  si dice al sistema di tornare indietro a una data prestabilita (tipo, dieci giorni prima), e tutto torna esattamente configurato com’era al momento richiesto.

Si affianca alle altre soluzioni di backup di ARUBA, è una soluzione Self-service, nel senso che attraverso la piattaforma il cliente può gestire tutto da solo, e il funzionamento è molto semplice:

«schiacci un tasto per il ripristino a una determinata data, e il sistema fa il resto. Comunque, se lo preferisce, il cliente può far gestire il servizio direttamente da ARUBA, quindi da un team di sistemisti esperti».

Il servizio è basato su AnyData Engine di Acronis, comprende 200 GB di spazio per ogni macchina, si integra perfettamente con hypervisor del servizio Private Cloud e con i meccanismi di protezione offerti da VMware, c’è anche l’integrazione nativa con VSS di Microsoft (attraverso i VMware tool) per assicurare la consistenza applicativa, e sono previsti due diversi canali di assistenza, telefonica e via Ticketing System.

Il secondo prodotto innovativo è una soluzione di disaster recovery in modalità as a service: Cloud DRaaS, realizzato in partnership con Zerto. Anche qui, c’è un pannello web, molto semplice da usare, pensato per rispondere all’esigenza di avere un disaster recovery facilmente configurabile e ricostruibile.

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(Soluzione di DR per Azienda che ha già la sua infrastruttura fisica e vuole un DR su infrastruttura fisica)

Il disaster recovery

«è un argomento che piace a tanti, ma prima di oggi era di lunga gestione: va fatto un progetto, e bisogna poi mantenerlo, perché nel momento in cui si modifica qualcosa sull’infrastruttura originale (che è replicata da un’altra parte), bisogna modificare anche il disaster recovery».

Ora invece con la modalità as a service, si attiva e disattiva il servizio in modo molto semplice. Ci sono tre data center abilitati (ne arriveranno altri), con tutte le triangolazioni che si vuole:

«è possibile tenere l’infrastruttura primaria in Italia, e decidere di proteggerla in Francia, o in Repubblica Ceca, o ancora in Francia su Repubblica Ceca».

Anche questo sistema è self service, attraverso un pannello intuitivo si ha un vero e proprio disaster recovery. Al Festival ICT di Milano, ARUBA nel corso di un workshop specifico nel giro di 30 minuti, partendo da zero, ha messo in protezione un’infrastruttura tipica di un cliente con servizi in cloud in Francia.

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(Soluzione di DR per Azienda che ha già la sua infrastruttura fisica e vuole un DR sul cloud)

L’idea di base è sempre la stessa: trasformare in servizi semplici e facilmente fruibili, alla portata di tutti, cose che prima erano costose e difficili. E poi,

«c’è un’altra componente molto importante per le PMI: queste aziende, fino a oggi non si ponevano nemmeno il problema del disaster recovery. Aspettavano che il server avesse un problema  e solo dopo si chiedevano cosa fare».

Oggi invece, con questa soluzione di disaster ricovery in cloud, il servizio è a portata di PMI. Non è una cosa da poco, se si pensa che quando un’impresa subisce un disastro, secondo le statistiche nel 75% dei casi chiude.

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(Soluzione di DR per Azienda che non ha niente e vuole un un’infrastruttura 100% cloud-based (Infrastruttura virtuale + DR)

Anche il costo è a portata di PMI: si parte da poche decine di euro al mese, e si arriva a poco più di 100 euro per proteggere l’intera struttura, servizi che prima costavano migliaia di euro. E’ come un’assicurazione, e permette di diffondere il disaster recovery fra le PMI, che in genere non ce l’hanno. Le caratteristiche fondamentali di Cloud DRaaS: autonomia e semplicità d’uso, velocità, test in autonomia, Service Level Agreement (garanzia di livello delle prestazioni) del 99,95%.

Infine, sempre in materia di Disaster Recovery, ARUBA ha reso disponibili nuove location “Region” per attivare il servizio di Cloud Backup dei propri dati, ora disponibile anche in Francia, Germania e Regno Unito.