L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha varato gli schemi dei prezzi per i servizi di unbundling per il triennio 2010-2012. Fino a dicembre il canone che gli operatori alternativi a Telecom dovranno pagare all’ex monopolista sarà di 8,70 euro/mese, ovvero la stessa tariffa applicata finora.
Per quanto riguarda gli anni 2011 e 2012, il canone è stato fissato rispettivamente a 9,14 e 9,48 euro/mese (anzichè 9,26 e 9,67 come indicato in precedenza nella proposta sottoposta a consultazione pubblica dall’Autorità). L’adeguamento previsto, per l’anno in corso, colloca quindi l’Italia al di sotto della media dei primi sedici Paesi UE (9,46 euro/mese) e a significativa distanza dal valore dei paesi che adottano un modello analogo al nostro Paese (10,02 euro/mese).
Anche il canone del servizio “wholesale line rental” avrà un incremento più contenuto di quanto sottoposto a consultazione pubblica (nel 2012 sarà di 13,16 euro/mese, anziché 13,43), mentre per i servizi bitstream è prevista una riduzione lungo il triennio superiore all’1% l?anno.
I valori delle nuove tariffe sono stati ottenuti grazie alla definizione di un modello di rete efficiente di tipo economico ingegneristico, come previsto dalla delibera 731/09/CONS e richiesto dalla Commissione europea. Il ricorso a questo modello allinea l?Italia alle best practices vigenti nella gran parte dei paesi europei.
Il testo approvato tiene conto degli esiti della consultazione pubblica, ed in particolare delle osservazioni avanzate sia dagli operatori concorrenti sia da Telecom Italia. Ai concorrenti lo sconto, seppure leggero, non è bastato e hanno già minacciato un aumento delle tariffe che applicheranno sui consumatori finali. Secondo l’Authority invece le tariffe sono eque e restano tra le più basse tra quelle praticate nei principali paesi europei.