La Commissione europea vuole una società accessibile a tutti. E per un’Europa senza ostacoli per i disabili, l’UE sottolinea l’esigenza di rendere la rete più accessibile per i diversamente abili.
Le statistiche segnalano che sono circa il 15% i cittadini europei che soffrono di diverse forme di disabilità che non facilitano una navigazione semplice su internet. Circa 37 milioni di persone nell’Unione europea (UE) soffrono di una forma di disabilità (motoria, mentale, dell’udito, della parola e della vista).
Tra le problematiche più ricorrenti quello legato alla vista è sicuramente il più ricorrente: spesso non si riesce a leggere i siti con caratteri troppo piccoli, frequentemente non si riesce ad accedere ai siti ed ai servizi online.
A questi si aggiunge un altro dato: l?età media della popolazione
europea sta aumentando con rapidità e si prevede che, entro il 2020, il 25% della popolazione totale avrà più di 65 anni. Le persone anziane hanno minor dimestichezza ad utilizzare internet, per l’indebolimento della vista come per la perdita di destrezza.
L’Unione, che sottolinea come siano ancora poco diffusi i provvedimenti per
rendere la rete più usabile ed accessibile per i disabili, ha deciso di avviare una consultazione pubblica per elaborare e proporre soluzione al problema.
Nonostante il consorzio world wide web W3C abbia definito delle linee guida già a partire dal 1994, ed in Italia sia stata anche varata la legge Stanca che detta le disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti
disabili agli strumenti informatici, ancora nel 2007 solo il 5 dei siti pubblici e meno del 3% dei siti privati sono stati considerati pienamente accessibili.
La consultazione dell’UE resterà aperta fino al 27 agosto. Intanto il commissario europeo alla comunicazione, Viviane Reding, ha invitato le Pubbliche Amministrazioni e gli editori del settore privato ad adottare accorgimenti e provvedimenti che rendano internet accessibile ad un numero sempre più ampio di cittadini.