L’OOXML nella Pubblica Amministrazione Italiana

di Paolo Iasevoli

28 Febbraio 2008 09:00

Il nuovo formato proposto da Microsoft sta lottando per l'ottenimento dello standard ISO ma è già adottato da enti pubblici come la Regione Veneto e la Provincia di Trento. Approfondiamo il discorso con Andrea Valboni di Microsoft Italia

«La scelta di usare OOXML deriva da una strategia più ampia di creare un’infrastruttura aperta basata su standard aperti; ovviamente tra questi ha un suo ruolo importante l’XML, come standard per la rappresentazione di dati strutturati provenienti da archivi presenti in oltre 100 istituti; le possibilità offerte da OOXML consentono di inserire i dati provenienti dalle basi dati degli istituti direttamente in strutture documentali, anch’esse basate su XML e programmabili. Questo ha consentito ad Informatica Trentina di sviluppare un’architettura applicativa di tipo SOA, con chiari vantaggi di modularità e flessibilità, e quindi capacità di poter rispondere a future richieste funzionali in modo più agile rispetto al passato. In questa architettura hanno un ruolo importante i cosiddetti smart client, ovvero delle applicazioni a disposizione dell’utente finale, costruite attorno a strumenti tradizionali di produttività, ma che sfruttano le capacità di integrarsi tramite protocolli tipici dei web services con servizi distribuiti sulla rete: questo fatto rende dei semplici strumenti di produttività dei client intelligenti, con un produttività notevolmente superiore rispetto ad un uso tradizionale».

In che modo la SOA influisce sull’interoperabilità e come sono gestiti i diversi servizi dell’SGA?

«Informatica Trentina ha sviluppato l’architettura applicativa della Provincia Autonoma di Trento secondo un modello orientato ai servizi, o SOA; tali architetture hanno il vantaggio di essere realizzate grazie all’esistenza di tutta una serie di standard come SOAP, o i protocolli della WS-I (web services initiative), oltre chiaramente quelli già largamente usati del mondo internet/intranet. Tutto questo offre al sistema un alto grado di interoperabilità, aspetto oggi largamente migliorato rispetto a soli 10 anni fa. L’interoperabilità porta con se un grande vantaggio rispetto alla modularità della soluzione e alla intrinseca caratteristica di apertura all’integrazione di qualunque piattaforma offra quei protocolli. Un componente importante è BizTalk Server, il primo dei servizi dell’offerta Microsoft ad usare e appoggiarsi in modo significativo su XML e sulla trasformazione di dati da formati e strutture varie in un formato standard, secondo uno schema di trasformazione definito da un altro standard, l’XSD. Oltre a questa funzione elementare possiamo dire oggi che BizTalk svolga un ruolo importante come Application Integrator e orchestratore, secondo procedure di workflow e task automatizzabili definibili dall’utente, l’interazione tra applicazioni che vivono su server diversi, realizzando così una process-to-process automation».