Quando il dipendente mette a rischio l’azienda

di Marianna Di Iorio

Pubblicato 8 Febbraio 2007
Aggiornato 10 Gennaio 2014 17:35

Secondo una ricerca commissionata da McAfee a ICM Research, le imprese sono costantemente poste a rischio a causa del comportamento degli impiegati

McAfee ha annunciato i risultati di una ricerca commissionata a ICM Research che ha analizzato il pericolo della perdita dei dati all’interno di un’organizzazione.

Lo studio, effettuato su 600 dipendenti europei, ha rivelato che le imprese europee sono costantemente poste a rischio a causa del comportamento degli impiegati che diffondono le informazioni sensibili relative all’azienda.

In particolare, secondo la ricerca i dipendenti trasferiscono un numero considerevole di dati confidenziali all’esterno dell’azienda, usando metodi che spesso sfuggono al controllo del dipartimento IT. Le imprese a loro volta sembrano non fare nulla per contrastare questo fenomeno se si considera che il 37% delle aziende europee non ha stabilito una regola in merito al trattamento dei dati sensibili, mentre nel caso in cui una regola esista, il 24% degli impiegati non ne è a conoscenza.

I risultati dell’indagine rivelano, inoltre, che:

  • i due tipi di documenti che vengono esposti maggiormento all’esterno sono le informazioni giornaliere interne e i dati relativi ai clienti (codice fiscale, partita iva, anagrafica bancaria e così via);
  • i dipendenti hanno iniziato ad utilizzare dispositivi mobili per rimuovere dati confidenziali da quello su cui stanno lavorando;
  • email e IM sono diventati degli strumenti per trasferire informazioni sensibili fuori dall’azienda;
  • al momento di lasciare la società il 52% degli intervistati ha affermato che si porterebbe via documenti e informazioni (la maggior parte tra italiani e francesi).

Le aziende, comunque, a quanto pare non sembrano adottare misure adeguate a fermare la perdita di dati, se si considera che in media un impiegato europeo ogni settimana si appropria di 11 documenti riservati.