All’asilo con l’iPad, innovazione o strategia commerciale?

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 15 Aprile 2011
Aggiornato 30 Gennaio 2023 11:35

Fa discutere il progetto lanciato negli Usa di portare gli iPad negli asili. L'opinione dei professionisti si divide tra chi ritiene che nell'era digitale sia un passaggio inevitabile e chi sostiene la necessità di non abbandonare le tradizioni.

Negli Usa dal prossimo anno si andrà all’asilo con l’iPad. Innovazione tecnologica o un modo per creare una dipendenza dagli strumenti tecnologici sin da piccoli? Se lo sta chiedendo l’opione pubblica di tutto il mondo nelle ultime ore. La notiza è stata diffusa dalla Cnn e rigarda un piccolo asilo di Auburn, nello stato del Maine, che ha stanziato 200mila dollari per dotardi di iPad 2 da far usare ai bambini degli asili.

L’obiettivo dichiarato è quello di stimolare l’apprendimento innovativo mediante questo supporto informatico (forniti da Apple al prezzo speciale di 475 dollari l’uno). Un esperimento che dovrebbe prendere il via con il prossimo anno scolastico.

Qualcuno però vede dietro a questa iniziativa una mossa commerciale, per coltivare i clienti del futuro già da piccoli, creando una sorta di dipendenza da tecnologie come tablet, cellulari, pc e smartphone.

L’opione di molti professionisti del settore, tra cui anche pedagoghi, è che questa strada sia inevitabile: le nuove generazioni sono nate nell’era digitale e questo fattore non pò non essere considerato anche sul piano dell’istruzione. Non è possibile escludere i nuovi dispositivi informatici dalle scuole e dalle fasi di apprendimento.

Di contro c’è però chi pone il focus sull’importanza per i bambini in età prescolare di non abbandonar sussidi tradizionali quali i colori, la carta, ilibri e le altre forme di gioco/studio, dalla manipolazione dei materiali alla pittura, alle altre attività ricreative e psicomotorie.

Il sovrintendente Tom Morrill ha dichiarato che l’iPad è «uno strumento indispensabile, persino più importante di un libro. È uno strumento di apprendimento di cui hanno bisogno».