L’informatica e la pubblica amministrazione nel 2006

di Maria Elisabetta Mansullo

31 Ottobre 2007 09:00

... sembrano non essere più molto distanti tra loro. Almeno così sostiene il CNIPA nella relazione annuale. Ma non mancano le ombre

Il 2006 è stato anche l’anno in cui il Sistema Pubblico di Connettività (SPC) è divenuta una realtà in via operativa grazie alla collaborazione di numerose aziende che hanno contribuito alla sua realizzazione, grazie alla realizzazione del Centro di Gestione, con il compito di verificare la corretta erogazione dei servizi in ambito SPC, e grazie alla realizzazione del Nodo di interconnessione VoIP, tecnologia in via di rapida diffusione che consente l’utilizzo di nuovi servizi telefonici e di un abbattimento dei costi.

«I servizi erogati dalle amministrazioni centrali e da quelle territoriali ai cittadini e alle imprese – afferma Zolfi – contribuiscono a migliorare l’efficienza e la trasparenza dell’azione amministrativa, nonché indirettamente a favorire lo sviluppo economico del Paese». Ed è per questo che si rende necessaria una riflessione a tutto campo sulla affidabilità complessiva del sistema informatico pubblico rispetto ai livelli di sicurezza offerti dallo stesso.

Con l’espressione “mettere in sicurezza” il sistema informatico pubblico italiana, Zolfi intende il fatto che, in una riflessione sui processi di digitalizzazione delle pubblica amministrazione, gli aspetti da considerare sono molteplici e vanno dalla razionalizzazione delle infrastrutture di calcolo, alla gestione sicura e consapevole dei dati, alla qualificazione del personale preposto, alla gestione operativa delle applicazioni, alla continuità di servizio e alla sua qualità, alla stabilità dei finanziamenti per le infrastrutture comuni.

Costruire un sistema informatico pubblico dotato di un adeguato grado di sicurezza, continuità ed affidabilità significa che far sì che l’azione delle pubbliche amministrazioni superi quella frammentarietà e disarticolazione che la caratterizzata finora e che ha impedito agli utenti finali, cittadini e imprese, di apprezzare e comprendere la potenzialità offerti dall’innovazione tecnologica nella burocrazia pubblica.

È necessaria quindi la predisposizione di un quadro di regole chiare e precise che tutti i soggetti pubblici devono rispettare, in modo da poter omogeneizzare i vantaggi derivanti dall’informatizzazione della PA.