Diversity Management

di Fabrizio Pestarino

15 Settembre 2009 10:30

Flessibilità e competenze interculturali sono le basi per una migliore gestione del business. Puntare su persone di nazionalità diversa, ad esempio, può trasformarsi in un vantaggio competitivo per le aziende alla costante ricerca di idee e skills utili per creare innovazioni di processo e di prodotto

Nell’era della globalizzazione, sapere integrare e gestire le differenze di mentalità e di cultura è un fattore critico rilevante per le imprese. Alleanze, joint-venture, fusioni e acquisizioni possono rivelarsi un successo o un fallimento a seconda di come viene gestita l’integrazione delle diversità tra le varie etnie, matrici socio-culturali presenti in azienda.

Espansione su nuovi business, delocalizzazione, gestione del personale, concorrenza sui mercati mettono sempre più sotto pressioni top manager e dirigenti di altro livello, che nell’era della globalizzazione, sono chiamati a sapere integrare e gestire le differenze di mentalità e di capacità delle risorse a loro affidate.

L’azienda pioniera in Italia al Diversity Management è stata IBM. L’azienda IT ha applicato infatti al suo modello americano, con ruoli e strutture definite tenuti insieme da un’ottima organizzazione, la possibilità di un sistema di quote per i gruppi svantaggiati. Scelta innovativa, soprattutto per un azienda della realtà hi-tech.

Esiste una metodologia o almeno dei presupposti per raggiungere tali risultati in tempi brevi? Riconoscere il proprio modo di pensare: il presupposto su cui la società lavora è che per i manager è fondamentale riconoscere la propria mentalità e il proprio modo di pensare dettato dalle abitudini consolidate: aspetti che generano i comportamenti naturali e determinano le aspettative su ciò che ci si attende dagli altri.

Essere consapevoli di queste attitudini ha effetto sull’autorevolezza della leadership, sulla capacità di pensare e di impostare strategie di successo, sul modo di gestire la complessità organizzative, sul modo di gestire le persone in azienda e la loro motivazione, sulla possibilità di ottimizzare le prestazioni, promuovere l’innovazione e raggiungere gli obiettivi di business.

Flessibilità al cambiamento:flessibilità e capacità di agire in modo costruttivo in un ambiente in cambiamento, o diverso da quello abituale, ricercando il canale comunicativo specifico che permette di ottimizzare la relazione con partner, collaboratori e clienti, ma anche di creare quel valore non previsto per ottenere risultati di business desiderati.

Incrementare le competenze interculturali: sono qualità importanti per i leader (termine qui usato in senso più che mai disciplinare di “guida”) che operano in una realtà internazionale in continuo cambiamento: comprendere che esistono differenze peculiari tra coloro che lavorano e che tali diversità, se opportunamente gestite, costituiscono una risorsa in grado di incrementare l’efficacia e l’efficienza del lavoro stesso.