Stop al telelavoro per i dipendenti di Yahoo!, come stabilito dal CEO Marissa Mayer: una decisione che sarà operativa dal prossimo giugno, quando chi non rientrerà fisicamente in azienda potrebbe essere licenziato.
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Un ultimatum che la Mayer impone ai numerosi collaboratori del colosso informatico che, finora, hanno usufruito del telelavoro, un’opportunità unica soprattutto per i lavoratori che hanno la necessità di conciliare professione e vita familiare.
La direttiva comunicata dall’amministratore delegato coinvolge, infatti, centinaia di dipendenti ai quali, inizialmente, era stato concesso di lavorare da casa o presso gli uffici distaccati nelle città prive di una sede Yahoo.
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Il motivo? Marissa Mayer lamenta una eccessiva disparità tra la qualità del lavoro svolto in ufficio e il rendimento dei telelavoratori, sottolineando la necessità di operare “fisicamente insieme” per il bene dell’azienda. A risentirne, secondo il CEO, è anche la velocità di esecuzione di un progetto o di un incarico.
«Velocità e qualità del lavoro sono spesso sacrificate quando si opera da casa.»
Una decisione che, prevedibilmente, sta scatenando le ire dei lavoratori a distanza, che affermano di aver scelto questa forma di flessibilità a priori già in fase di stesura del contratto di lavoro.