Il settore assicurativo continua ad essere oggetto di polemiche per l’aumento dell’rc auto che ha costretto numerosi consumatori a cercare una nuova polizza che consentisse di pagare un premio dall’importo più contenuto. Il malcontento è davvero assai presente e il settore assicurativo si trova ad affrontare diversi “venti di bufera” senza dimenticare anche il crescente fenomeno delle truffe.
I risultati ottenuti nel 2010 hanno rilevato un risultato negativo per 731 milioni di euro mentre l’ISVAP avviava quattordici istruttorie per sospetta elusione. Le modifiche recenti hanno fatto registrare un nuovo regolamento che disciplina la remunerazione dei top manager imponendo un tetto massimo per gli stipendi.
Questa modifica è volta a garantire anche gli interessi degli assicurati e dell’impresa a lungo termine, con la previsione di criteri per la strutturazione della retribuzione e per la restituzione dei bonus.
È lo stesso presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini, a rilevare la differenza con il settore bancario poiché in quello assicurativo non è presente la fonte normativa di una direttiva comunitaria. I processi decisionali dovranno tenere in seria considerazione la trasparenza in quanto le politiche retributive non solo saranno sottoposte a controllo ma dovrà essere anche accertata e constata l’attuazione.
Il bonus ai manager avrà il ruolo di “premiare” al raggiungimento di un ottimo risultato per l’impresa assicurativa, e nel caso in cui l’impegno non fosse stato tale da evidenziare dei miglioramenti possono essere anche non erogati. Le remunerazioni variabili escludono l’organo di controllo mentre per gli amministratori non esecutivi sono concesse in via eccezionale e per una parte non significativa.
Queste novità introdotte attraverso il regolamento delle remunerazioni si prefiggono vari obiettivi ponendo in evidenza la tutela degli interessi dell’impresa ma per conoscere i riscontri concreti del nuovo regolamento occorrerà pazientare qualche tempo.