Aziende sostenibili: come valutarle?

di Teresa Barone

31 Gennaio 2012 11:30

Parte il progetto Csr Manager Network e Istat per stabilire standard comuni alle aziende per eticità, ambiente, sostenibilità e pari opportunità.

Stabilire indicatori di sostenibilità e identificare quali sono i criteri base per definire un’azienda sostenibile, sia per quanto riguarda l’etica di impresa sia la responsabilità ambientale. Questo è l’obiettivo del progetto portato avanti da Csr Manager Network e Istat, presentato al forum Csr dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana).

Anche le aziende italiane, infatti, son sempre più coinvolte nella ricerca di nuove metodologie per produrre in modo responsabile, tanto che esistono – e si stanno diffondendo su vasta scala anche nella penisola – nuove figure professionali il cui ruolo è proprio quello di misurare l’etica di impresa e trovare soluzioni per migliorarla: i CSR Manager, dove la sigla sta per “Corporate Social Responsibility”.

Su quali criteri si può giudicare un’azienda come più o meno sostenibile? Per dare risposta a questa domanda, un gruppo di dodici aziende ha aderito alla fase di sperimentazione del progetto che si concluderà con la fine del 2012: Assicurazioni Generali, Vodafone, Autogrill, Bureau Veritas, Gruppo Hera, Enel, Gruppo Unipol, Gruppo Sanpellegrino, Gucci, Obiettivo Lavoro, Terna, Holcim Italia.

Sarà valutata una pluralità di aspetti, comportamenti e iniziative legate sia al rispetto e alla tutela ambientale (tenendo conto, ad esempio, di eventuali sanzioni a carico dell’impresa che non ha rispettato tali criteri), sia in materia di pari opportunità. Da parte delle imprese coinvolte c’è l’impegno comune a stabilire indicatori di sostenibilità oggettivi e validi in tutti i settori produttivi, con la consapevolezza che “Le iniziative di responsabilità sociale d’impresa nascono spesso dall’interno e, giustamente, in relazione al business. Ma c’è bisogno di un confronto per capire se quello che si sta andando nella giusta direzione”, come ha puntualizzato Fulvio Rossi, Csr manager di Terna.

Sulla necessità di stabilire norme e parametri comuni, abbandonando l’autovalutazione finora adottata dalle stesse aziende, sono molto esaustive le parole della presidente di Csr Manager Network Caterina Torcia: “Come Csr Manager Network siamo stati i primi a comprendere che non è più sufficiente rendicontare per se stessi e che per le imprese è venuto il momento di fare sul serio uscendo dall’autoreferenzialità, se vogliamo davvero misurare e far emergere quelle aziende che lavorano per il benessere del Paese. Questo progetto apre una nuova fase nella misurazione delle performance ambientali, sociali e di governance in un momento in cui nel nostro Paese le responsabilità collettive dell’impresa stanno rivelandosi in tutta la loro importanza“.