Novità in arrivo per il Monte dei Paschi di Siena, terza fra le banche italiane e in procinto di cambiare i vertici aziendali: la Fondazione Mps ha dato infatti il via libera alla nomina di Alessandro Profumo come presidente, che prenderà il posto di Giuseppe Mussari.
La decisione, preannunciata da una fonte accreditata e successivamente confermata dal gruppo, è stata presa nel corso di un lungo consulto che ha anche sancito la composizione del futuro CdA del Monte dei Paschi, all’interno del quale Fabrizio Viola avrà il ruolo di amministratore delegato.
Sarà la prossima assemblea dei soci a decidere sulle nomine il 27 aprile, stabilendo la composizione del nuovo consiglio di amministrazione: oltre all’ex Ceo di Unicredit e a Viola, infatti, entrano a far parte del CdA come amministratori anche tre docenti universitari, Paola Demartini, Tania Groppi e Angelo Dringoli, unitamente all’attuale sindaco revisore Marco Turchi.
La nomina di Profumo si deve soprattutto alla presenza di Viola, che ha reso nota la sua stima nei confronti del banchiere genovese: ”Sono delle proposte ottime. Sono particolarmente felice della scelta di Profumo, anche perché tra me e lui c’è un lungo e consolidato rapporto di reciproca stima professionale e personale”.
Una decisione che, tuttavia, è stata accompagnata da polemiche e pareri negativi, come quello esemplare del presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini, nonché azionista di riferimento dell’istituto di credito (attualmente detentore del 46% del capitale), il quale ha espresso il suo voto contrario alla presidenza di Profumo mostrando chiaramente il suo dissenso e facendo inizialmente intuire la volontà di dimettersi dalla carica in anticipo rispetto al termine del mandato.
Nonostante i dissidi interni alla deputazione, dettati principalmente dalla volontà di Mancini di contrastare un rinnovo radicale del consiglio, proposto invece dai grandi elettori legati al territorio senese, come Comune e Provincia, è stato lo stesso presidente ad affermare di voler proseguire con l’incarico almeno fino al 27 aprile, se non fino alla scadenza fissata per il luglio 2013. Intanto, la notizia della nomina dell’ex McKinsey ha avuto sensibili riflessi anche in Borsa, con un guadagno per il titolo Mps dello 0,84%, per 0,38 euro.