La stragrande maggioranza delle aziende italiane non farà nuove assunzioni per tutta la prima metà del 2012: solo a partire da giugno, infatti, le grandi imprese potrebbero riaprire le porte ai giovani in cerca di occupazione e avviare selezioni del personale. A fare queste previsioni sono 8 manager su dieci, interpellati nel corso di un’indagine Robert Half condotta su un campione di 300 dirigenti.
L’85% dei manager coinvolti nel sondaggio, infatti, ha affermato che la propria azienda manterrà invariata la composizione del personale per i primi 6 mesi dell’anno, complice la crisi economica che ancora grava sulle imprese. Lo studio – finalizzato a sondare il terreno per verificare le prospettive occupazionali nel settore amministrativo finanziario – mostra che una percentuale dei manager, seppure vicina al 6%, sia fermamente convinta che le aziende non solo eviteranno di incrementare l’organico, ma opereranno tagli ai danni dei lavoratori.
A influire sulle decisioni aziendali non è, questa volta, l’incombere della riforma del lavoro che, attualmente, sta spingendo i datori di lavoro a rimandare eventuali assunzioni lasciando a spasso molti giovani laureati: la scelta di ridurre il numero dei dipendenti potrebbe essere invece una conseguenza inevitabile del rallentamento dell’economia (lo afferma il 26% dei manager intervistati), oppure in occasione di future fusioni o acquisizioni (21%), o ancora a causa della pianificazione aziendale che prevede strategie di sviluppo in altre direzioni rispetto alle attività svolte finora.
Chi assumerà nuovi dipendenti potenziando lo staff, invece, lo farà prevalentemente nell’ottica di far crescere l’azienda, oppure per far fronte all’aumento della quantità di lavoro da svolgere. Quali sono i settori che registreranno una maggiore apertura verso il mercato del lavoro? Le parole di Carlo Caporale, associate director di Robert Half, illustrano meglio in quali ambiti le aziende potrebbero offrire maggiori opportunità di impiego: “In una situazione del mercato del lavoro sostanzialmente statica e con poche variazioni rispetto all’anno precedente, rileviamo che permangono tuttavia alcuni settori professionali dove rimane una maggior crescita rispetto ad altri. In particolare, le famiglie professionali legate soprattutto al controllo di gestione registrano un certo sviluppo anche in un periodo fermo dal punto di vista delle assunzioni“.