Il pareggio di bilancio è ancora lontano, e l’Italia non avanzerà nel risanamento finanziario almeno fino al 2013: lo afferma il Fondo Monetario Internazionale, che annuncia ritardi nel conseguimento dell’obiettivo di finanza pubblica stabilito a livello europeo.
Il 2012 sarà ancora un anno difficile per il Paese, alle prese con la recessione, tuttavia secondo il Fmi la crescita riprenderà a partire dal 2013 sebbene saranno necessari altri 4 anni per consolidare il pareggio. Una previsione supportata da cifre precise, secondo le quali il deficit/Pil italiano si ridurrà dall’attuale 2,4% all’1,1% nel 2017, attestandosi all’1,5% nel 2013.
Nonostante questi dati, il Fmi – nel suo World Economic Outlook – mette in evidenza alcuni progressi rilevanti nel risanamento finanziario della nazione in merito all’avanzo di bilancio primario, sottolineando come questa situazione di instabilità caratterizzi anche altri paesi europei come Grecia, Portogallo e Spagna. il rapporto del Fondo Monetario Internazionale sottolinea infatti che “In Grecia e Portogallo, dove continua l’introduzione di misure di aggiustamento nell’ambito dei programmi europei e del Fondo Monetario, e in Italia e Spagna, dove gli spread rimangono elevati nonostante il rafforzamento degli sforzi fiscali, la recessione diventerà ancora più profonda e la ripresa inizierà solo nel 2013“.
A discapito di queste previsioni, da parte del Fondo c’è piena approvazione per le misure intraprese dal Governo italiano, come ribadito dal vice direttore del dipartimento ricerche Joerg Decressin, che ha approvato le riforme strutturali volte anche a favorire il risanamento. Le stime del Fmi sono invece da ritenere fin troppo pessimistiche per il governatore della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni, il quale ha sottolineato come una ripresa della crescita economica sia possibile già a partire dalla fine del 2012.