Google: abuso posizione dominante, possibili sanzioni UE

di Teresa Barone

23 Maggio 2012 08:30

Sanzioni in vista per Google, invitata dalla UE a chiarire la sua posizione in merito al presunto abuso di posizione dominante.

Google rischia pesanti sanzioni da parte della UE se non provvederà, a breve, a produrre misure che allontanino l’accusa di abuso di posizione dominate. Ai vertici dell’azienda di Mountain View è stata infatti recapitata una lettera da parte dell’antitrust UE, contenente l’invito a risolvere la faccenda al più presto fornendo le dichiarazioni richieste.

La Commissione Europea, infatti, ha lanciato una sorta di ultimatum a Google in riferimento a un’indagine in corso dal novembre 2010, scaturita da numerose segnalazioni riguardo una possibile strategia illegale da parte del gruppo in materia di posizione dominante.

La missiva indirizzata a Eric Schmidt da parte del commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia, riporta infatti così: “Diamo a Google la possibilità di presentare, nelle prossime settimane, proposte di soluzioni per evitare le nostre preoccupazioni. Questi mercati in continua evoluzione traggono beneficio da una soluzione rapida dei problemi individuati per la concorrenza: ripristinarla in maniera veloce a vantaggio degli utilizzatori in una fase precoce è sempre preferibile rispetto alle lunghe procedure, anche se a volte queste diventano indispensabili per la pratica della concorrenza“.

La contestazione della UE si basa su 4 punti chiave, relativi a presunti comportamenti scorretti portati avanti nel motore di ricerca, come ad esempio l’inserimento di link ai servizi di Google nei risultati della ricerca, un atteggiamento che teoricamente potrebbe danneggiare la concorrenza, e anche il modo utilizzato per copiare i contenuti di altri motori senza ottenere l’autorizzazione. Punti cruciali riguardano infine la pubblicità e la portabilità della ricerca.

Il monito della UE parla quindi chiaro, esortando il colosso del Web a rimediare autonomamente a queste scorrettezze, evitando così che Bruxelles decida di portare avanti le procedure consuete che porterebbero inevitabilmente a sanzioni e multe. Da parte della big “G”, intanto, è arrivata prontamente una replica che focalizza l’attenzione sulle dinamiche competitive che hanno subito un incremento esponenziale: “Abbiamo solo dato un rapido sguardo agli argomenti della Commissione. Non siamo d’accordo con le conclusioni ma siamo aperti a discutere qualsiasi preoccupazione della Commissione. La competizione sul Web è cresciuta drammaticamente negli ultimi due anni, da quando la Commissione ha cominciato ad esaminare il caso, e le pressioni competitive con cui Google si confronta sono enormi. Non c’è mai stata maggiore innovazione online“.