Migliora la situazione finanziaria delle aziende cinesi, che continuano tuttavia a lamentare difficoltà nell’accesso al credito e problemi di liquidità persistenti: a rendere note le condizioni attuali delle imprese in Cina è il nono studio Coface, incentrato sull’analisi del comportamento di pagamento domestico e condotto tra ottobre e dicembre 2011, sulla base dei dati raccolti intervistando oltre 1300 attività appartenenti ai settori più diversi.
Per le aziende cinesi il 2011 ha segnato un netto rallentamento dell’attività produttiva, anche a causa di un indebolimento della domanda esterna. Nonostante la crisi economica e l’inasprimento della politica monetaria, tuttavia, si è verificato un forte aumento delle vendite a credito: secondo lo studio questo sistema è utilizzato dal 90% delle aziende locali, tanto che la vendita a credito rappresenta oggi la principale fonte di finanziamento nelle imprese in Cina.
Solo nel 2008, infatti, la percentuale di imprese che ha fatto ricorso alla vendita a credito era pari al 65%, mentre i valori potenziati che caratterizzano il mercato oggi sono dovuti principalmente alla crescente concorrenza ma anche all’esigenza di aumentare il rapporto di fiducia coi partner. Solo il 17% delle imprese ha invece ammesso di utilizzare questo sistema di pagamento dilazionato per andare incontro ai problemi d liquidità dei clienti.
Una delle principali conseguenze dell’incremento delle vendite a credito è tuttavia l’aumento dei casi di ritardi nei pagamenti da parte degli acquirenti locali, ma allo stesso tempo si tratta di tempistiche inferiori rispetto a qualche anno fa e solo il 10% dei ritardi supera i 90 giorni dalla data stabilita, mentre il 36,5% delle fatture viene solitamente saldato entro i 30 giorni successivi.
Solo in alcuni settori, come l’edilizia, l’acciaio e il tessile, i ritardi di pagamento si mantengono ancora di durata superiore ai 60 giorni. Quali sono le previsioni per il 2012? Si parla di una crescita rallentata del mercato cinese, anche perché non si vedono all’orizzonte ampie prospettive di miglioramento per quanto riguarda l’accesso al credito bancario, sempre più limitato per le piccole e medie imprese del settore privato. Secondo lo studio Coface, infatti, i prestiti delle banche vanno principalmente a beneficio delle imprese pubbliche, mentre le aziende private ricorrono spesso a forme di finanziamento alternativo.