Un patteggiamento da 450 milioni di dollari: così si conclude l’inchiesta sulle presunte manipolazioni illegali al Libor che ha visto protagonista Barclays, il colosso bancario britannico che ha annunciato in queste ore la decisione di ammettere le proprie responsabilità impegnandosi a versare quanto stabilito.
Nell’ambito dell’indagine Libor, infatti, Barclays ha raggiunto un’intesa con la Financial Services Authority britannica, la Commodity Futures Trading Commission e la sezione antifrode della United States Department of Justice, stando a quanto pubblicato sul Financial Times. Le accuse che pesano sulla banca inglese si riferiscono alle alterazioni compiute da alcuni dipendenti al tasso di riferimento interbancario, il Libor appunto, parametro determinante per il calcolo, ad esempio, dei mutui bancari.
La decisione di arrivare al patteggiamento è stata presa dai vertici dell’istituto al fine di evitare un coinvolgimento in un’indagine in corso condotta dalle autorità europee: l’inchiesta è mirata a verificare l’esistenza di un cartello di grandi banche internazionali coinvolte in azioni volte a influenzare l’andamento del tasso Euribor, tuttavia il protocollo di intesa siglato da Barclays non avrà alcun riscontro in merito.
Come conseguenza del patteggiamento, l’amministratore delegato del gruppo bancario Bob Diamond ha reso nota la decisione di rinunciare al bonus annuale previsto per il 2012, scelta condivisa anche da altri colleghi come Chris Lucas, Jerry del Missier e Rich Ricci. Diamond ha inoltre sottolineato come la condotta della banca che ha determinato le pesanti sanzioni rappresenti un calo degli standard del gruppo, seppure temporaneo e non irrecuperabile.