Fitch ha confermato il giudizio A- per il rating dell’Italia, sottolineando tuttavia come le stime per il futuro siano comunque negative. A influire nella valutazione sono sia le iniziative mirate al consolidamento fiscale sia le varie riforme strumentali messe in atto nel 2012.
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Una nota diffusa da Fitch motiva il giudizio illustrando come il deficit di bilancio sia gradualmente calato dal valore massimo del 5,4% raggiunto nel 2009, rendendo anche noti alcuni passaggi che potrebbero portare a una sensibilizzazione dell’outlook: si parla dell’ingresso di un nuovo Governo che dia stabilità e che sia in grado di consolidare il bilancio, e dell’avvio di ulteriori riforme strutturali finalizzate a rilanciare la competitività.
Stando al giudizio di Fitch, anche il programma di acquisto dei Titoli di Stato da parte della Bce (Omt) avrebbe “sensibilmente allentato la pressione sui bond sovrani, incluso il debito italiano“, ma le prospettive future sul rating non possono essere rosee a causa della presenza di alcuni fattori di rischio molto evidenti, tra i quali l’eventualità che il valore debito/Pil non subisca alcun calo a partire dal 2014 e la possibile instabilità di Governo anche in seguito alle prossime elezioni. Il giudizio potrebbe peggiorare nel caso di una recessione prolungata e di un peggioramento della crisi che coinvolge tutti i paesi dell’Eurozona.
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Per quanto concerne la Francia, invece, Fitch ha confermato il rating AAA mantenendo l’outlook negativo. Per la Nazione, diversamente dagli altri Stati della zona Euro con la tripla A, esistono attualmente più rischi finanziari a causa dell’ingente deficit di bilancio e dei valori raggiunti dal debito pubblico.