L’Annuario Istat del 2011 mostra cifre alquanto drammatiche sullo stato dell’occupazione in Italia, con oltre un milione di giovani senza lavoro. Sono precisamente 128 mila persone che cercano lavoro appartenenti alla fascia di età compresa tra i 15 e i 34 anni, e tra questi in un caso su due la ricerca di un impiego si protrae da oltre un anno.
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A rendere ancora più difficile la condizione dei giovani italiani è la perdita di valore della laurea, che ormai non è più garanzia di impiego, tanto che il numero dei diplomati disoccupati è inferiore a quello dei laureati.
Secondo i dati Istat, inoltre, al fenomeno della disoccupazione si affianca quello dello scoraggiamento che colpisce sempre più spesso i giovani privi di impiego. Gli inattivi, infatti, sono circa 1 milione e 800 mila, vale a dire persone che non hanno un lavoro e neanche lo cercano.
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Per le donne le cifre sono ancora più grigie: al Sud sei donne su dieci sono escluse dal mercato del lavoro e il tasso di inattività supera il 48%. Più in generale, secondo l’Istat in Italia il 30% delle persone è a rischio povertà, una percentuale che supera abbondantemente la media europea e che sfiora il 40% nelle Regioni del Mezzogiorno.
Queste cifre arrivano direttamente dal Rapporto Istat sulla coesione sociale, nel quale si legge come l’indicatore Europa 2020 riferito al tasso di povertà sia lievitato tra il 2010 e il 2011 portandosi dal 26,3% al 29,9% del 2011.