Prende forma la nuova normativa su lavoro delineata nel decreto legge Poletti, approvato in Commissione Lavoro del Senato.
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Il Governo dice basta all’obbligo di assunzione per le aziende che sforano il tetto del 20% di contratti a termine sul totale dell’organico a tempo indeterminato, sostituendo questo adempimento con l’imposizione di una sanzione che può raggiungere il 50% della retribuzione.
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I datori di lavoro saranno quindi tenuti a versare una multa in caso di superamento di questa soglia, vale a dire attivando un numero di contratti a tempo determinato che supera un quinto dell’organico a tempo indeterminato: più precisamente, sono previste ammende dal 20 al 50% del compenso.
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Una normativa che non piace ai sindacati: secondo la leader della Cgil Susanna Camusso, infatti, il decreto «aumenta le forme di precarietà, invece che di assunzione. La riassunzione dei lavoratori trasformata in una modalità pecuniaria è il via libera all’illegittimità dei rapporti.»