Non può essere considerato legittimo il licenziamento del dipendente che usufruisce dell’alloggio aziendale pur non avendone diritto, perché proprietario di due immobili.
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La Corte di Cassazione parla chiaro con la sentenza 15/2015, sottolineando come il comportamento del lavoratore può essere sanzionato ma non con il licenziamento, considerato un provvedimento eccessivo.
Se l’azienda ha contestato il fatto che il dipendente non aveva diritto all’alloggio aziendale gratuito, perché erano venuti meno i presupposti presi in considerazione all’inizio del rapporto di lavoro, la Cassazione ribadisce che nel contratto di assunzione non era presente alcuna clausola che vincolasse il lavoratore a comunicare la propria situazione abitativa.
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Per il datore di lavoro si è trattata di una violazione del dovere di correttezza e buonafede da parte del dipendente, che ha anche volutamente voluto celare la sua reale situazione, tuttavia per i giudici questo comportamento non è grave al punto da essere punito con un provvedimento espulsivo.