Jobs Act: pregi e difetti secondo i manager

di Teresa Barone

4 Febbraio 2015 09:00

La nota inviata da Federmanager e Manageritalia alle Commissioni Lavoro di Camera e Senato su contratto a tutele crescenti e ammortizzatori sociali.

Una nota congiunta siglata da Federmanager e Manageritalia, e inviata alle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, mette in luce aspetti positivi e limiti dei due decreti attuativi del Jobs Act voluto dal Governo Renzi.

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In particolare, le associazioni manageriali dicono la loro riguardo le disposizioni in materia di contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e riordino della normativa relativa agli ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati.

Per quanto riguarda il primo punto, Federmanager e Manageritalia condividono lo schema di decreto ma allo stesso tempo precisano:

«Per quanto di nostro specifico interesse, dobbiamo rilevare come il legislatore abbia scelto di non prendere in considerazione i dirigenti nell’ambito di applicazione della riforma, escludendo la nostra categoria del complesso delle disposizioni in esame, evidentemente alla luce della peculiare disciplina giuslavoristica che per la categoria dei dirigenti esclude la tutela reale con conseguente impossibilità di reintegra sul posto di lavoro. Ciò oltre a non essere coerente con l’obiettivo generale di garantire stabilità ai rapporti di lavoro, introduce evidenti profili discriminatori da cui si possono generare contenziosi anche in termini di coerenza rispetto alla normativa comunitaria.»

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In materia di ammortizzatori sociali, Federmanager e Manageritalia sottolineano come per il 2015 sia prevista una spesa di soli 50 milioni per incentivare il contratto di ricollocazione, applicabile ai dirigenti. A tal proposito, viene ribadita la necessità di non limitare questa tipologia contrattuale ai soli casi di “giustificato motivo oggettivo” e “licenziamento collettivo“.