I dirigenti scolastici non hanno la facoltà di convocare o inviare disposizioni ai docenti via WhatsApp, SMS o email, dovendosi attenere a quanto riportato sul contratto di lavoro e utilizzare sistemi di comunicazione che non vincolano gli insegnanti al controllo regolare del loro smartphone anche fuori dall’orario di lavoro.
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Una precisazione che arriva da parte dei sindacati di categoria della Provincia di Rovigo (Cgil, Cisl e dagli autonomi dello Snals), intervenuti in seguito a numerose segnalazioni, come riporta Corriere.it:
«Pervengono alle scriventi organizzazioni numerose segnalazioni in merito a disposizioni di servizio comunicate al personale (docente e Ata) a tutte le ore del giorno, serali e festive comprese, via Sms, WhatsApp, mail private o istituzionali riguardanti riunioni collegiali, modifiche dell’orario o altre disposizioni ritenute urgenti. Tali forme non sono previste dalla normativa vigente e quindi non si possono configurare come ordine di servizio».
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I sindacati ricordano ai dirigenti, quindi, l’importanza di rispettare la normativa vigente sottolineando che ai docenti non è richiesta la reperibilità, pertanto restano validi i tradizionali ordini di servizio e circolari interne:
«Si diffidano i dirigenti scolastici dall’adottare nei loro istituti tale modalità sostitutive di circolari interne e ordini di servizio senza il rispetto dei giorni di preavviso previsti normativamente in quanto lesive dei diritti fondamentali del lavoratore».