I manager della Pubblica Amministrazione potrebbero andare incontro a nuove normative in materia di retribuzioni, dettate da un decreto che sarebbe in via di definizione e che fisserebbe precisi tetti agli stipendi percepiti dai vertici delle partecipate statali.
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Secondo alcune anticipazioni, infatti, le società partecipate potrebbero essere suddivise in cinque fasce (attualmente sono tre) caratterizzate da precisi limiti ai compensi, tanto che il gradino più basso corrisponderebbe a un tetto massimo pari a 100mila euro (oggi il tetto più basso è pari a 120mila euro, quindi il 50% dell’ammontare massimo).
Allo stato attuale, infatti, il limite massimo per i compensi dei manager della PA corrisponde a 240mila euro annui.
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Il decreto del Ministero dell’Economia (che ha come oggetto il “”trattamento economico annuo onnicomprensivo da corrispondere agli amministratori, ai titolari e componenti degli organi di controllo, ai dirigenti e ai dipendenti”) sarà varato solo dopo aver sentito il parere della conferenza unificata e delle commissioni parlamentari.