Il mobbing sul lavoro rappresenta un problema sempre più rilevante e spesso taciuto.
Il fenomeno riguarda i lavoratori di tutta l’UE; per questo la Commissione Europea ha diffuso una comunicazione che ha come obiettivo la prevenzione del mobbing sul posto di lavoro attraverso l’attuazione di una strategia a favore della salute e della sicurezza sul lavoro.
Non esiste, tuttavia, una definizione univoca del problema, che, comunque, può ritenersi: «un comportamento ripetuto e irragionevole, rivolto contro un dipendente o un gruppo di dipendenti, tale da creare un rischio per la salute e la sicurezza».
Per «comportamento irragionevole« si intende un comportamento atto a perseguitare, umiliare, intimidire o minacciare. Il mobbing può comportare aggressioni sia verbali che fisiche, ma anche atti più subdoli come la denigrazione del lavoro di un collega o l’isolamento sociale. Dunque, si comprende facilmente quanto siano importanti le implicazioni psicologiche del problema.
La prevalenza del mobbing è massima nei posti di lavoro in cui la domanda che ricade sull’individuo è alta, così come il livello dell’ansia.
Si distinguono essenzialmente due tipi di mobbing:
- quale conseguenza di un conflitto interpersonale;
- quando la vittima non è coinvolta in un conflitto, ma si trova accidentalmente in una situazione in cui è vittima di un mobber.
Ma quali sono i fattori che aumentano la probabilità del mobbing?
- una cultura organizzativa che tollera il mobbing o non lo riconosce come un problema;
- un cambiamento nell’organizzazione o l’insicurezza legata al posto di lavoro;
- la scarsa qualità del rapporta tra il personale e la direzione;
- lo scarso rapporto tra i colleghi;
- aumento del livello di stress e conflitti di ruolo.
Le conseguenze del mobbing possono essere rilevanti, sia sul piano fisico che psicologico e comprendono disturbi quali stress, depressione, fobie, fino ad arrivare a veri e propri sintomi tipici da stress post-traumatico.
Il mobbing comporta dei costi anche a livello organizzativo, con conseguente aumento dell’assenteismo e minore produttività.
Per evitare il mobbing, è importante intervenire tempestivamente; il datore di lavoro non deve aspettare che sia la vittima a lamentarsi. Bisogna migliorare l’ambiente di lavoro psicosociale, sviluppare una cultura organizzativa basata su standard e valori contro il mobbing, formulare una politica volta ad una positiva interazione sociale.