I dipendenti sono più soddisfatti e produttivi se le mansioni che svolgono sono in linea con la loro personalità e corrispondono alle loro inclinazioni naturali. Una teoria solo apparentemente scontata che arriva da un gruppo di ricercatori della Texas A & Mays Business School, autori di una ricerca che invita i manager a conoscere a fondo la propria squadra per valorizzarla al meglio e, soprattutto, ottenere prestazioni sempre al top.
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Scoprire cosa motiva i dipendenti è infatti fondamentale per determinare i ruoli giusti e affidare progetti e mansioni che possano essere portate avanti con entusiasmo, e avere successo. Si tratta di una sfida non facile da affrontare, soprattutto se la comunicazione tra boss e collaboratori è carente, tuttavia ciascun team leader dovrebbe investire una parte del suo tempo a valutare le inclinazioni dei singoli membri del gruppo.
Secondo gli studiosi, ad esempio, non sempre un incarico di responsabilità è accettato con entusiasmo dal dipendente che si sente maggiormente a suo agio svolgendo una mansione generica, pertanto il manager che suddivide gli incarichi senza tener conto dell’indole effettiva dei suoi sottoposti può andare incontro a situazioni spiacevoli.
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Per sostenere questa teoria i ricercatori texani, guidati da Murray Barrick, hanno monitorato un gruppo di lavoratori valutandone i comportamenti quotidiani e verificando il loro impegno in relazione ad alcuni fattori o situazioni. La ricetta per ottenere sempre il massimo è sintetizzata dallo stesso Barrick: «Una volta che ci si rende conto di quali sono gli obiettivi dei dipendenti bisogna affidare loro compiti in linea con le loro caratteristiche. Quando si danno alle persone mansioni che vogliono svolgere, lavoreranno meglio.»