Altro che quote rosa

di Chiara Basciano

12 Giugno 2014 12:00

Una fotografia della condizione lavorativa delle donne, ancora poco tutelate

Ogni volta che una donna arriva al vertice aziendale la cosa fa notizia, ciò dimostra quanto ancora siano forti gli stereotipi che tengono relegata la figura femminile davanti ai fornelli.

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A dimostrare come l’Italia sia arretrata arriva anche l’indagine conoscitiva condotta dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e Codacons nell’ambito del progetto “Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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Secondo i dati riportati otto donne su dieci dichiarano di essere state discriminate. Con l’avanzare dell’età la cosa migliora leggermente, ma per le giovani lavoratrici la vita è davvero dura. In generale l’indagine dimostra come manchi la tutela, visto che il 30% dei casi di discriminazione non si risolve, il 25% porta ad un cambio di mansione, il 20% al licenziamento e solo il 12% va per vie legali e il 5% porta ad una segnalazione ai mass media.

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La questione più calda è certamente la maternità, vista come ostacolo principale alla carriera di una donna, infatti è proprio questo l’ambito in cui occorrerebbero maggiori tutele, permettendo una gestione serena del bambino nel primo anno di vita. L’Italia invece risulta tristemente arretrata, costringendo a mettere sul piatto della bilancia vita privata e vita lavorativa.

Il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Antonio Longo, dice a riguardo «Faremo di tutto per dare seguito a questo progetto e partiremo proprio da un’alleanza nel mondo delle associazioni volta ad approfondire il tema del ruolo della donna nel nostro mondo».