Ogni volta che una donna arriva al vertice aziendale la cosa fa notizia, ciò dimostra quanto ancora siano forti gli stereotipi che tengono relegata la figura femminile davanti ai fornelli.
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A dimostrare come l’Italia sia arretrata arriva anche l’indagine conoscitiva condotta dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e Codacons nell’ambito del progetto “Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
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Secondo i dati riportati otto donne su dieci dichiarano di essere state discriminate. Con l’avanzare dell’età la cosa migliora leggermente, ma per le giovani lavoratrici la vita è davvero dura. In generale l’indagine dimostra come manchi la tutela, visto che il 30% dei casi di discriminazione non si risolve, il 25% porta ad un cambio di mansione, il 20% al licenziamento e solo il 12% va per vie legali e il 5% porta ad una segnalazione ai mass media.
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La questione più calda è certamente la maternità, vista come ostacolo principale alla carriera di una donna, infatti è proprio questo l’ambito in cui occorrerebbero maggiori tutele, permettendo una gestione serena del bambino nel primo anno di vita. L’Italia invece risulta tristemente arretrata, costringendo a mettere sul piatto della bilancia vita privata e vita lavorativa.
Il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Antonio Longo, dice a riguardo «Faremo di tutto per dare seguito a questo progetto e partiremo proprio da un’alleanza nel mondo delle associazioni volta ad approfondire il tema del ruolo della donna nel nostro mondo».