Quanto sono utili i programmi di benessere attivati dalle aziende? I benefici sono notevoli, a patto che l’attenzione non sia concentrata meramente sulla salute fisica e che i manager riescano a rappresentare modelli positivi da emulare per i dipendenti.
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Secondo un’indagine promossa da Gallup, infatti, solo il 24% dei dipendenti partecipa attivamente ai programmi di benessere promossi dai datori di lavoro, principalmente perché alla base manca una cultura aziendale a favore della salute a trecentosessanta gradi.
Per promuoverla, infatti, è necessario agire su fronti differenti e guardano a una pluralità di obiettivi: salute fisica (garantendo abbastanza energia per affrontare le sfide quotidiane), stabilità finanziaria (più sicurezza economica e meno stress), integrazione sociale (cura delle relazioni interpersonali).
Spetta ai manager, inoltre, favorire la creazione di un ambiente fertile per il successo di qualsiasi programma attivato per incentivare e la soddisfazione del personale, anche eliminando eventuali barriere che possono impedire questo fine.
Altrettanto importante, tuttavia, è che siano gli stessi “supervisori” a coinvolgere i dipendenti e a ritagliarsi del tempo per dedicarsi alla propria salute e alla vita privata, fornendo loro un modello comportamentale da seguire.
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I manager svolgono un ruolo chiave nella promozione del benessere della forza lavoro, che rappresenta un mezzo per ottenere risorse fidelizzate, impegnate e in grado di offrire performance sempre al top.