Sempre più aziende stanno scegliendo il lavoro flessibile, trasformando l’orario d’ufficio in qualcosa di fluido e personalizzato, basato più su obiettivi e risultati e meno su ore trascorse a lavorare.
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Secondo uno studio dei PGi l’82% dei telelavoratori hanno livelli di stress molto più bassi rispetto ai colleghi che svolgono una vita da ufficio; l’80% ha uno stato d’animo migliore quando lavora da casa, contribuendo così a costruire relazioni migliori all’interno dell’azienda; il 69% fa molte meno assenze e appare più dedito al lavoro.
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I dati sono confermati da tutte le grandi aziende che hanno optato per i lavoro flessibile, oltre a vantare un’acquisizione dei Millennial proficua. Un’altra ricerca infatti, condotto da AfterCollege, rivela che il 68% dei Millennial si sente molto più motivato a far parte di un’azienda che offre opportunità di lavoro flessibile. Inoltre il 45%, tra un’azienda che offre una buona paga ed una che offre il lavoro flessibile, sceglie la seconda.
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Secondo quanto stimato ciò potrebbe portare ad un’enorme crescita dei lavoratori freelance, tanto che entro il 2027 la maggior parte dei lavoratori sceglierà questa tipologia di lavoro. La possibilità di accedere a talenti anche fisicamente lontani è una delle ragioni per cui le aziende appaiono sempre più interessate al settore, oltre al taglio dei costi di gestione del personale e ad una maggiore facilità nell’usufruire del contributo di determinati talenti a seconda delle circostanze.
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