Fabrizio Saccomanni è in pole position per diventare il successore di Mario Draghi come governatore della Banca d’Italia. “Oggi in consiglio dei ministri non se ne è parlato” ha dichiarato al termine della riunione il titolare dei Beni Culturali, Giancarlo Galan. Ma in compenso ieri, durante la visita al Quirinale, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto il suo nome al capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Il premier, è bene sottolinearlo, non ha ancora formalizzato la candidatura, un passaggio necessario previsto dall’iter di nomina del banchiere centrale. Ma parlando con Napolitano, particolarmente attento a questo passaggio di avvicendamento in Via Nazionale, avrebbe appunto fatto il nome dell’attuale direttore generale della Banca d’Italia. Che si troverebbe, quindi, in vantaggio rispetto all’altro candidato di cui si è parlato ultimamente, il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, che sarebbe invece gradito al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
La procedura prevede che il direttore di Bankitalia sia nominato per decreto dal Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri e sentito il parere del Consiglio Supeiore della Banca d’Italia. Quest’ultimo si riunirà il 28 settembre, data in cui prevedibilmente si pronuncerà sulla questione.
Nel frattempo Berlusconi, oltre ad aver parlato ieri con Napolitano, ha fatto anche un altro passo in favore di Saccomanni, che è stato ricevuto la scorsa settimana a Palazzo Chigi. Solo un primo contatto, anche qui nulla di ufficiale, ma si è trattato di una visita che molti hanno considerato come una sorta di imprimatur.
Le prossime settimane saranno decisive, quando Mario Draghi lascerà la presidenze della Banca d’Italia per andare a svolgere lo stesso ruolo alla Bce, la banca Centrale Europea, incarico che assumerà a partire dal 31 ottobre.
Fabrizio Saccomanni ha recentemente incassato anche una soddisfazione personale: è stato premiato come Alumnus dell’Anno 2011 dell’Università Bocconi. Motivazione: «Un civil servant che ha sempre vissuto il proprio ruolo con dedizione e intelligenza, con passione e competenza, nella tradizione bocconiana».
Saccomanni, nato a Roma nel ’42, dopo la laurea conseguita presso l’ateneo milanese con una tesi su “I limiti della pressione fiscale” ha seguito corsi di perfezionamento in economia monetaria e internazionale a Princeton, negli Usa. Ha iniziato la sua carriera in Bankitalia nel ’67, all’Ufficio Vigilanza della sede di Milano. Dal ’70 al ’75 è stato distaccato al Fondo Monetario Internazionale. In Bankitalia ha ricoperto posizioni sempre più importanti, interrompendo il cursus honorum interno dal 2002 al 2006, quando è stato vicepresidente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
E’ direttore generale dal 2006, fa parte del cda della Banca dei regolamenti internazionali ed è supplente del Governatore nel consiglio direttivo della Bce. Nel caso in cui diventasse governatore, spetterà a lui il compito di nominare il successore alla dirzione generale: i candidati più probabili sono i due vice, Anna Maria Tarantola e Ignazio Visco.