Hp, Venturi è il nuovo managing director per l’Italia

di Barbara Weisz

13 Dicembre 2011 16:15

Stefano Venturi è il nuovo managing director Italia di Hp, che non vende WebOS trasformandolo in un sistema operativo open source.

C’è gran fermento in casa HP. In Italia, arriva un nuovo managing director, ovvero Stefano Venturi, ex numero uno di Cisco Italia. Assume la guida della filiale italiana in un momento particolarmente importante per l’azienda, alle prese con il “nuovo corso” della Ceo Meg Whitman, nominata nel settembre scorso. La quale, pochi giorni fa, ha annunciato che l’azienda non solo non venderà WebOS, il sistema operativo acquistato nel luglio del 2010 con gli altri asset di Palm (operazione da 1,2 miliardi di dollari), ma lo trasformerà in un sistema open source, dunque aperto a sviluppatori e aziende.

Una scelta, quest’ultima, che segue di poco più di un mese un’altra decisione strategica della Whitman, quella di non rinunciare alla divisione pc (la cui vendita era nei piani del suo predecessore, Leo Apotheker).

Iniziamo con la nomina italiana: Stefano Venturi è il nuovo numero uno in Italia. Guiderà dunque tutte le attività del colosso hi-tech nella Penisola, avrà il compito di sviluppare la crescita, risponde direttamente a Yves de Talhouët, senior vice president e managing director per HP Europa, Medio Oriente e Africa.

Sostituisce Luigi Freguia, che aveva lasciato l’azienda l’estate scorsa per trasferirsi in Oracle.

Venturi viene da Cisco, dove è stato il numero uno italiano e poi vicepresidente dell’Europa. Precedentemente, ha ricoperto posizioni manageriali in Sun Soft e Wyse Technology Inc. E’ vicepresidente di Assolombarda Terziario ed è stato vicepresidente dell’American Chamber in Italia.

Yves de Talhouët, ricorda che Venturi «vanta più di 30 anni di esperienza durante i quali ha contribuito alla crescita del business di clienti e partner di canale».

Un giro di poltrone che, come detto, avviene in un’azienda in profonda fase di trasformazione. La neo Ceo, Meg Whitman, da quando ha assunto il comando ha impostato una linea che prevede di giocare un ruolo da protagonista in tre settori chiave: l’hardware, il software, i servizi alle aziende.

E in quest’ottica è da leggere la decisione relativa a WebOs, dopo che per mesi si erano ricnorse indiscrezioni sulla volontà di cedere il sistema operativo a un altro player del settore hi-tech.

Hp ha infine deciso di tenersi il sistema, e di continuare a svilupparlo con l’aiuto della comunità open source. Metterà a disposizione degli sviluppatori il codice sorgente, e continuerà a finanziare lo sviluppo del sistema e delle sue applicazioni, con particolare rifrimento al segmento del nuovi device mobili.

«WebOs è l’unica piattaforma progettata da zero per il mobile, che si interfaccia con il cloud ed è scalabile» ha dichiarato la stessa Whitman, che si rivolge alla «creatività della community open source per promuovere la creazione di una nuova generazione di applicazioni e dispositivi».

Non sono ancora definiti i dettagli del progetto, e non è stato esplicitato quale sarà il futuro deegli oltre 500 dipendenti della divisione WebOS.