Giorgio Squinzi è il nuovo presidente di Confindustria e con 93 voti contro gli 82 ottenuti da Alberto Bombassei si insedia al vertice dell’associazione di via dell’Astronomia, succedendo a Emma Marcegaglia. Il 19 aprile prossimo, come un capo di governo, presenterà la sua squadra di stretti collaboratori e il programma che porterà avanti per i prossimi 4 anni.
Il mese successivo, il 23 maggio, il manager bergamasco vicepresidente di Assolombarda si insedierà ufficialmente a Confindustria, in seguito all’assemblea privata degli industriali.
I 187 imprenditori membri della giunta dell’associazione hanno dunque scelto per la continuità con il suo predecessore, invece che optare per un taglio netto, scegliendo il patron della Mapei come sua guida e come controparte negli incontri con governo e sindacati.
La partita per l’elezione del nuovo presidente è stata molto accesa fin dall’inizio, con Sergio Marchionne che puntava sul vicentino Bombassei insieme agli industriali di Piemonte, Emilia, Friuli buona parte del Veneto e buona parte della Lombardia (ma non di Assolombarda): il CEO del gruppo Fiat-Chrysler puntava infatti allo sconfitto di oggi per rilanciare l’economia italiana, al punto che si era detto pronto a rientrare in Confindustria qualora avesse prevalso il numero uno di Brembo spa che sotto i precedenti 2 leader di via dell’Astronomia era vicepresidente per le relazioni industriali.
Giorgio Squinzi poteva invece contare sui voti degli industriali del centro e del sud Italia oltre ad Assolombarda, al gruppo Fininvest e alle aziende controllate dallo Stato.