La tutela dell’ambiente e le problematiche legate all’impatto dell’opera dell’uomo, e conseguentemente anche dell’impresa, sull’ambiente circostante sono sempre più all’ordine del giorno. Tanto che oggi si sta affermando – e la moltitudine di corsi di formazione sull’argomento lo confermano – una figura professionale legata proprio alla presa di responsabilità da parte dell’impresa del suo impatto ambientale.
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Il manager ambientale è infatti colui che analizza i processi produttivi aziendali alla ricerca delle criticità da migliorare, nell’ottica, ad esempio, della riduzione delle emissioni nocive, del risparmio energetico, della diminuzione dell’inquinamento provocato e dei rifiuti prodotti, ivi compresa anche l’interconnessione con altre figure all’interno dell’organigramma per suggerire packaging più intelligenti e/o valorizzare a livello di comunicazione gli sforzi compiuti dall’azienda.
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Può essere così una figura inserita tra i dipendenti aziendali così come un consulente esterno, e oltre a conoscere, come è ovvio, la legislazione e le politiche ambientali, ha coscienza dei processi produttivi e dei regolamenti che disciplinano l’accesso ai finanziamenti collegati alla materia. Al giorno d’oggi si sta ritagliando sempre più uno spazio come figura indispensabile in azienda, specie se di grosse dimensioni, visto quanto anche le campagne di marketing siano influenzate dalla reputazione che ogni marchio sa costruirsi in rete, dove le tematiche ambientali occupano da sempre una posizione preminente.