Lavoro: smartphone dipendenti, addio tempo libero

di Teresa Barone

20 Febbraio 2013 09:00

Controllare email e messaggi anche mentre si fa colazione o ci si lava i denti al mattino: tra gli under 30 funziona così, ma addio tempo libero.

La tecnologia costringe a fare gli straordinari, ormai è un dato di fatto. Se un recente studio effettuato sui manager californiani mette in guardia sui danni per la salute provocati dal portarsi il lavoro a letto, il nuovo “Rapporto Cisco Connected World Report 2012” rende noto come per i giovani under 30 essere connessi 24 ore su 24 sia una necessità irrinunciabile.

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Via libera, quindi, all’uso dello smartphone appena svegli, mentre si fa colazione o ancora prima, sotto le coperte: un’abitudine comune alla generazione dei giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Le nuove tecnologie sono ormai entrate a far parte della quotidianità a 360 gradi, tanto che gli intervistati ammettono di sentirsi smarriti senza avere perennemente tra le mani il cellulare di ultima generazione, in grado di far monitorare email, social network e documenti.

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Lo smartphone ha soppiantato perfino il pc, divenendo quasi un prolungamento di se stessi soprattutto nei soggetti fortemente dediti al lavoro: solo per citare alcune cifre, il 90% degli intervistati ha ammesso di controllare la posta e i messaggi ancora prima di alzarsi dal letto la mattina, mentre il 29% non è in grado di conteggiare numericamente le volte in cui compie questo gesto nell’arco della giornata.

Le donne, inoltre, sembrano essere colpite dalla sindrome del “controllo compulsivo” del proprio dispositivo mobile molto più dei colleghi uomini, mentre il 60% dei soggetti coinvolti nell’indagine spera vivamente di non essere mai costretto a limitare l’uso di questa tecnologia portatile.

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Un’indagine che focalizza l’attenzione sulla sempre maggiore riduzione del tempo quotidiano che i lavoratori dedicano a se stessi, anche a discapito della vita privata e della stessa salute.