Se occorrono anni di lavoro per edificare un’immagine di sé positiva e rappresentare un modello da seguire per dipendenti e collaboratori, sono invece sufficienti poche parole per creare una barriera tra sé stessi e il proprio team incrinando anche un rapporto costruito nel tempo.
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Quali sono le frasi che un manager non dovrebbe pronunciare mai? Quali le critiche che un dipendente non dovrebbe mai sentirsi dire da parte del suo boss?
1. “Sei fortunato ad avere ancora un posto di lavoro”: una frase che probabilmente segue una lamentela espressa da parte di un dipendente o un reclamo che evidentemente il capo non ritiene valido. Rispondere in questo modo non è tuttavia una strategia efficace per placare eventuali dissapori all’interno del proprio team, né tantomeno per fare in modo che i collaboratori siano sempre motivati e produttivi.
2. “Ho appreso questa informazione da una segnalazione anonima”: una frase che cela poca trasparenza e che può compromettere il rapporto di fiducia tra il boss e i dipendenti, soprattutto se si riferisce possibili attriti tra colleghi.
3. “È un’idea stupida”: mai epitetare così un’idea espressa da un dipendente, anche se non la si ritiene valida.
4. “Dove ho sbagliato con te?”: il confine tra l’interesse professionale e l’interesse personale non dovrebbe essere mai valicato, quindi anche critiche dovrebbero limitarsi a correggere il lavoro svolto senza fare riferimento alla personalità o al carattere del dipendente.
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5. “Sei molto meglio dei tuoi colleghi”: per quanto questa frase possa essere percepita come una gratifica cela una certa carenza nella leadership di chi la pronuncia, spingendo il dipendente a chiedersi se il medesimo complimento è stato rivolto anche ad altri membri della squadra.