Non esistono disparità tra l’ambizione che caratterizza le donne in carriera e i colleghi uomini. Entrambi i generi sono ugualmente proiettati verso la conquista di posizioni dirigenziali, un obiettivo comune all’81% degli esponenti del sesso forte e al 79% delle donne manager interpellate nel corso di un’indagine promossa dalla società di consulenza McKinsey & Co.
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Una qualche divergenza tra i due sessi, tuttavia, emerge nel momento in cui si parla dei possibili sacrifici da compiere per scalare la vetta, tanto che le donne sembrano maggiormente determinate rispetto ai colleghi maschi e più disposte a promuovere sé stesse comunicando ambizioni e aspettative a chi di dovere.
Nonostante questo atteggiamento risoluto solo il 69% delle donne riesce a conquistare una posizione di comando, obiettivo raggiunto, invece, dall’83% degli uomini. La ricerca ha cercato di dare una risposta a questa disparità tirando in ballo la stessa cultura aziendale che spesso penalizza il popolo rosa. Secondo i ricercatori, infatti, il livello di autostima femminile è influenzato da due differenti fattori, rispettivamente legati alle azioni personali (competenze, iniziative, ambizioni) e all’ambiente di lavoro.
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L’indagine mostra come la cultura aziendale svolga un ruolo determinante nel favorire o meno l’ascesa delle donne ai ruoli apicali, e come sia caratterizzata da vari ostacoli e sfide da superare: solo per fare un esempio, la maternità rappresenta ancora un fattore penalizzante per le donne, tanto che se il 62% dei manager coinvolti nella ricerca sostiene che i figli non rappresentano un ostacolo per la carriera femminile, la conquista di una posizione dirigenziale da parte di un uomo è del tutto compatibile con le esigenze della prole per l’80% degli intervistati.