I dipendenti over 50 rappresentano una valida risorsa per le aziende, tanto che gli HR manager ne apprezzano professionalità ed esperienza nonostante qualità come creatività e flessibilità siano più appannaggio dei giovani lavoratori.
=> Scopri le opportunità di impiego per i manager over 50
Ma cosa fanno concretamente le aziende per favorire l’occupazione e la crescita dei dipendenti senior? L’indagine “Active Ageing nelle aziende italiane” condotta tra marzo e giugno 2014 da Fondazione Sodalitas, Centro Ricerche AIDP e Università Cattolica del Sacro Cuore mette in luce diversi aspetti relativi alla gestione dei dipendenti con più di 50 anni di età.
La ricerca – presentata a Milano lo scorso 30 ottobre 2014 – ha coinvolto gli HR Manager di 150 imprese con più di 250 addetti, mostrando come il 55% dei dipendenti abbia un’età media inferiore ai 43 anni, mentre il 45% supera questa soglia anagrafica.
Come si legge nella presentazione del convegno «Secondo le stime dell’Employers Forum on Age nel 2020 gli ultra cinquantenni saranno la maggioranza nelle aziende (+ 23,5%)», ma nonostante il riconoscimento del loro valore le aziende non sembrano interessate a promuovere programmi specifici per valorizzare, far crescere o anche solo selezionare queste risorse.
Solo un’azienda su 4 avvia programmi di Age Management non sporadici, mentre nella maggioranza dei casi le iniziative sono orientate esclusivamente al wellbeing e al welfare.
=> Leggi le cifre dei dirigenti industriali decimati dalla crisi
E ancora: solo il 14% delle aziende interpellate ha promosso percorsi di mobilità interna o di crescita professionale destinati ai lavoratori senior, mentre il 5% ha avviato iniziative di outplacement.
Nessuna tra le imprese coinvolte nell’indagine ha promosso politiche di selezione dedicate specificatamente ai professionisti ultra cinquantenni.