Il lavoro del project manager consiste nel monitorare e portare a termini un progetto, svolto dai progettisti. Si tratta quindi di un professionista che svolge diversi ruoli e si rapporta con molte persone. L’elemento fondamentale che deve possedere un buon project manager è la leadership. Soprattutto in vari ruoli essere leader è fondamentale James P. Lewis lo spiega nel suo manuale per diventare un Project Leader.
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Ma che cos’è la leadership? «La leadership si palesa come l’arte di far sì che gli altri desiderino fare ciò che voi siete convinti debba essere fatto» così introduce il primo capitolo spiegando la differenza tra Management e Leadership, questi elementi non coincidono sempre con una posizione di comando, ma possono essere necessari per un team che deve affrontare un progetto dove ci sono imprevisti e problemi, un leader è fondamentale per superare tutte le problematiche, trasmettendo agli altri una chiara visione e quale missione il team dovrà portare a termine.
La leadership dipende anche da altri elementi:
- come influisce la personalità del leader? per spiegarla Lewis ricorre allo strumento di “classificazione della personalità” MBTI(Myers-Briggs Type Indicator), ideato da Myers e Briggs e basato sugli studi di Jung. Dalla combinazione degli orientamenti della personalità (I= introversione, E= estroversione, N= intuizione, F= sentimento, T= pensiero, J= giudizio, S= sensazione, P= percezione) ne deriva una tipologia, la cui consapevolezza diventa strumento di efficace interazione con gli altri;
- il nostro comportamento è legato alle soddisfazioni che riusciamo ad ottenere ed agli interessi che ci cerchiamo secondo i nostri interessi, come ad esempio gli “idealisti”, tendono ad avere interessi di tipo umanitario, preoccupazioni morali e vocazione per attività a stretto contatto con le persone. Su queste basi, un PM può affidare a ciascun membro del team ruoli e attività in sintonia col suo temperamento specifico, ottenendo da ognuno il meglio;
- stili di pensiero, non tutti pensiamo allo stesso modo e tendiamo quindi a comunicare meglio con chi è simile a noi, ma abbiamo difficoltà se in qualche modo l’altro è “diverso” (età, genere, etnìa, estrazione sociale, ecc…).
I punti precedenti chiariscono quanto per un leader sia importante e indispensabile la flessibilità di comportamento. Inoltre un team di progetto ben equilibrato si può ottenere se i suoi membri sono ben assortiti anche per ciò che concerne gli stili di pensiero: ciò rende il team nel suo insieme flessibile.
Lewis propone per raggiungere un team equilibrato la classificazione ideata da N. Herrmann, ex-dirigente della General Electric e ora a capo di una istituzione internazionale per la formazione manageriale.
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Egli ha individuato 4 stili fondamentali, associati per immediatezza mnemonica a 4 colori-base: BLU= analitico, logico, finanziario; VERDE= pianificatore, dettagliato, organizzato; ROSSO= emotivo, interpersonale, spirituale; GIALLO= olistico, concettuale, artistico. L’elaborazione delle risposte date a una batteria di 120 apposite domande attribuirà un punteggio di “appartenenza” del soggetto a ciascuno dei 4 stili, definendo qual’è la dominante di pensiero dello stesso.
Infine gli ultimi due aspetti che rendono la decisione del leader efficace sono: la validità in termini qualitativi ed anche quantitativi e il suo grado di accettazione da parte di tutto il team.