Una nuova visione delle cose, moderna ma collegata alla nostra storia, rimette l’impresa all’interno di un circolo virtuoso, in cui non è la parte finanziaria a fare da traino ma il cammini verso l’incivilimento. Un progresso declinato in maniera positiva.
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Di tutto questo si è parlato al convegno organizzato da INAZ, dal titolo “Valori d’impresa e incivilimento”. Marco Vitale, Economista d’impresa, Vittorio Coda, Professore ordinario di Strategia e Politica Aziendale e Mario Minoja, Professore associato confermato di Economia aziendale, introdotti da Linda Gilli, Cavaliere del Lavoro, ad e presidente di INAZ si sono confrontati sul tema, sottolineando l’importanza di un ruolo attivo dell’impresa.
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Vitale ha sottolineato lo scenario attuale «I processi di finanziarizzazione del mondo e di concentrazione della ricchezza, che sono nemici sia dell’impresa sia del processo di incivilimento hanno ripreso la guida con rinnovato vigore. Oggi –come scrive Colin Crouch– bisogna spiegare “non i motivi per cui il neoliberismo in crisi è destinato a morire, ma esattamente l’opposto: come mai esso stia riemergendo dal collasso finanziario, politicamente più forte che mai”».
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Il professor Coda invece suggerisce la direzione da prendere «un’assunzione vera di responsabilità da parte di tutti; dare centralità al bene comune; formare una diffusa coscienza civica; riaccendere l’imprenditorialità nei territori; diffondere buone pratiche di management e governance nelle istituzioni e nelle aziende tutte. Se i valori sono proclamati ma non sono praticati, è come se non esistessero».
Il professor Mario Minoja ha infine parlato di realtà che si stanno muovendo verso l’incivilimento, mettendo da parte il lato finanziario come unico credo e dimostrando che le cose possono davvero cambiare.