Dopo il fallimento

di Francesca Vinciarelli

2 Maggio 2016 09:00

Dopo che le azienda fallisce, ecco cosa succede.

L’azienda deve affrontare diversi ostacoli durante il percorso di creazione, crescita e sviluppo ma spesso tutto questo viene interrotto da un finale amaro.

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Le difficoltà economiche e molte altre problematiche hanno portato, sopratutto in questi ultimi anni, molte aziende verso il fallimento. Un fallimento che ovviamente non è mai una sorpresa, ma al contrario è un percorso complesso e intuibile da subito. Per un’azienda trovarsi davanti l’idea di un fallimento è difficile, spesso non si è capaci neanche di districarsi in mezzo a tale problematica, ma per capire come affrontarlo e superarlo è fondamentale capire cosa significa effettivamente fallimento.

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Il fallimento aziendale viene definita concorsuale liquidatoria, in termini giuridici, che va a colpire sia creditori che titolari dell’azienda in questione, lo scopo della procedura fallimentare è liquidare i creditori e tutti coloro che, a vario titolo, vantano crediti nei confronti dell’azienda. Per un’azienda però il fallimento non significa obbligatoriamente la chiusura dell’intera attività, spesso può significare anche la chiusura e successivamente la vendita o l’affitto solamente di alcuni settori.

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La domanda più frequente sia per l’azienda che per gli interessati, i dipendenti, è proprio quella di sapere cosa succederà? Il primo rischio dei dipendenti è la perdita del posto di lavoro, ovviamente però ci sono delle tutele, come il riconoscimento delle indennità previste per la disoccupazione, oltre le iniziative per il ricollocamento. Nello specifico invece per quanto riguarda lo stipendio, in caso di mancato pagamento di uno o più stipendi, il lavoratore ha inoltre diritto ad accedere al fondo specifico di risarcimento, a cui si può attingere anche per il riconoscimento dell’eventuale TFR. Anche se quasi sempre il pagamento degli arretrati dei lavoratori viene saldato tramite la vendita dei beni dell’azienda. 

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Infine per quanto riguarda i creditori, se ce ne sono, possono chiedere l’inclusione nel comitato dei creditori che vigila sul procedimento di fallimento. Successivamente il saldo avviene, come nel caso dei dipendenti, tramite il guadagno delle vendite, tutto ciò è seguito dal curatore fallimentare. I creditori per ottenere tale procedura devono però dimostrare con documenti validi il rapporto di credito con l’azienda.