La lotta con il proprio dirigente

di Francesca Vinciarelli

19 Ottobre 2016 10:00

Scontri e litigi continui con il proprio dirigente, ma da dove inizia il problema reale, ecco per quale motivo si odia il capo.

Il lavoro è fonte di stress e stanchezza e molte volte a peggiorare la situazione si trova il rapporto con il proprio dirigente. Infatti quando si parla di lavoro, l’argomento più gettonato e l’odio per il proprio capo, tra le problematiche lavorative la comunicazione con il capo e ciò che mette più in crisi i lavoratori.

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Quando si inizia un lavoro spesso si vive una situazione di stress dovuta proprio all’instabilità che si crea con il proprio capo. Può accadere quindi di avere solo dei pregiudizi verso il proprio superiore che tendono quindi a rovinare il rapporto, ma in alcuni casi ci sono dei motivi molto precisi che rendono qualsiasi comunicazione impossibile e complicata. In primis si trova colui che non ha ben chiaro cosa deve fare, ciò può essere portato da una scarsa esperienza e da una poca formazione, ma non essere guidati nel modo corretto dal proprio capo e ciò che infastidisce di più dipendenti.

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Successivamente si trovano coloro che non hanno rispetto dei propri dipendenti, tutto è dovuto, qualsiasi orario, qualsiasi lavoro e qualsiasi richiesta deve essere fatta e allo stesso tempo i dipendenti non possono e non devono chiedere nulla in cambio, in questi casi si creano dei veri e propri litigi e scontri tra dipendente e capo, purtroppo però spesso è proprio il capo che ne esce vittorioso. Infine l’odio che nasce per il capo per il senso di soffocamento, non essere rispettati, non essere valutati, non essere consultati e quindi trovarsi davanti ad un capo che pensa solo a se stesso. Spesso è importante che i dipendenti abbiano la capacità di comunicare al proprio capo, in modo civile, che alcuni comportamenti non sono adeguati, accettare tutto in silenzio è il primo passo per per peggiorare la situazione.