Sono 2792 i manager industriali che hanno perso il lavoro nel corso del 205 in Lombardia: una cifra resa nota da Aldai-Federmanager e che si caratterizza per la prevalenza di professionisti over 55.
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Una perdita di risorse che solo nel 2% dei casi avviene a causa delle dimissioni volontarie presentate dai manager, mentre nel 59% delle situazioni si tratta di risoluzioni consensuali e per il restante 39% sono chiamati in causa licenziamenti per giustificato motivo oggettivo.
«Se l’industria perde le competenze e i valori dei manager – afferma Romano Ambrogi, presidente di Aldai-Federmanager – diventa meno competitiva e questo riguarda anche il tessuto industriale lombardo, fondamentale per l’industria italiana. A tal proposito, una situazione da evidenziare è in particolare quella delle piccole aziende che, sopravvissute a questi anni di crisi, confidavano in una reale ripresa che non dà ancora segnali. In queste realtà assistiamo ad un significativo aumento, dal 28% del 2014 a quasi il 40% del 2015, di taglio di posizioni manageriali.»
Tra i comparti maggiormente coinvolti nei “tagli” compaiono il settore dell’informatica-elettronica-Tlc, quello meccanico-siderurgico e chimico-farmaceutico.