Cercasi tecnici con soft skills

di Chiara Basciano

27 Ottobre 2017 11:00

Analisi del mondo del lavoro, tra profili legati alla digitalizzazione e soft skills essenziali.

Cresce l’esigenza di avere capacità trasversali in ambito lavorativo, con una sempre maggiore richiesta di figure che abbiano dimestichezza con la tecnologia. Sottolinea il trend Wyser, società di Gi Group, che durante SMAU Milano ha evidenziato una crescita di domande per aziende di ogni dimensione.

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Come spiega Carlo Caporale, Amministratore Delegato Italia di Wyser, le quattro macro categorie attualmente più richieste sono quelle riguardanti Cloud computing, soluzioni Open Source, evoluzione verso tecnologie real time e Cybercrime prevention&prediction. È l’esigenza di andare verso la digitalizzazione a far sì che il panorama del mondo del lavoro cambi in questo modo. Basti pensare alla necessità di introdurre nelle aziende il Data Protection Officer, in base al nuovo Regolamento Europeo sulla Privacy operativo da maggio 2018. Si tratta di un profilo con determinate caratteristiche tecniche ma che abbia anche soft skills riguardanti l’agilità e la capacità di collaborare.

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Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte appaiono trainanti in questo contesto e le figure con maggiori possibilità occupazionali segnalate da Wyser sono sviluppatori e progettisti Hardware, Firmware e Software operanti sulle tecnologie innovative legate all’Industria 4.0 – IoT, Blockchain Developer e Penetration Tester in ambito sicurezza delle transazioni, esperti di Big Data orientati al machine learning, data mining e all’analisi predittiva.

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Carlo Caporale spiega «Si richiede oggi un buon balance tra hard e soft skills ricercando il potenziale, la capacità e l’apertura mentale per gestire agilmente cambiamenti tecnologici e mutamenti di scenari. Elementi che potrebbero favorire a tendere anche una maggior presenza e valorizzazione della componente femminile in funzioni ancora attualmente più maschili. L’apprezzamento per background ed esperienze internazionali, poi, nonché l’interesse a internalizzare competenze sta, inoltre, portando molte realtà a offrire compensi davvero interessanti, capaci anche di attrarre professionisti italiani finora all’estero».

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