Tratto dallo speciale:

Ditte individuali e partita Iva, come chiedere un fido alle Poste

di redazionali

Pubblicato 9 Giugno 2015
Aggiornato 18 Febbraio 2020 09:32

La soluzione per avere liquidità maggiore sul conto corrente.

Avere una riserva di liquidità, soprattutto in questo periodo storico dove l’economia e i consumi faticano a ripartire, rischia di essere determinante anche per le piccole imprese. In molti casi, anche per gestire le spese ordinarie, è necessario richiedere alla propria banca un fido, una forma di finanziamento solitamente utilizzata da piccole imprese e liberi professionisti per disporre di una liquidità maggiore sul conto corrente.

A seconda dell’istituto bancario le richieste di un fido possono venire soddisfatte in un paio di settimane; un’altra soluzione, per ottenere il fido in tempi più brevi, è rappresentata da Fido Affari BancoPosta: si tratta di un fido riservato ad artigiani, commercianti e liberi professionisti che abbiano costituito una ditta individuale o che agiscano come persone fisiche con partita Iva e che siano intestatari di conto corrente BancoPosta in Proprio o Impresa.

Fido Affari BancoPosta permette di soddisfare qualsiasi esigenza di cassa, di finanziare il magazzino e le somme non ancora incassate dai clienti. Per richiederlo è sufficiente recarsi in uno dei 4.000 uffici postali abilitati presentando una documentazione minima, grazie ad un processo di accettazione molto semplice e snello.

Fido Affari BancoPosta permette di ottenere un importo di 5.000 euro sempre a disposizione, rivolgendosi ad un ufficio postale o tramite il numero verde 800.00.33.22 è possibile richiedere un utilizzo del fido per avere un accredito diretto sul conto BancoPosta, oppure conoscere la disponibilità residua del fido, a seguito di utilizzi e rimborsi. A breve sarà inoltre disponibile un’area web da cui sarà possibile effettuare le operazioni di utilizzo, monitoraggio e rimborso del fido. È previsto un piano di rimborso con rate mensili per ogni utilizzo del fido con scadenza giorno 15 a partire dal mese successivo all’utilizzo e con addebito diretto sul conto.

Non soltanto è possibile il recesso (estinguendo il contratto e facendo venir meno la possibilità di riutilizzi futuri), ma anche chiudere senza spese ogni singolo piano di rimborso relativo agli utilizzi effettuati in un determinato mese solare, lasciando inalterati gli altri piani di rimborso eventualmente presenti.

[publiredazionale]Questo articolo è in collaborazione con Poste Italiane[/publiredazionale]