Lavoro, possibile intesa tra i sindacati

di Rosaria Di Prata

12 Gennaio 2012 09:30

I sindacati potrebbero fare fronte comune nei confronti del governo, in tema di lavoro e di liberalizzazioni; il summit tra le parti atteso a giorni.

Cgil, Cisl e Uil si apprestano a effettuare un incontro comune. Obiettivo: costruire una piattaforma unitaria in vista di un confronto col governo sui temi dell’occupazione e delle liberalizzazioni.

Per quanto riguarda il primo argomento, il leader della Cgil, Susanna Camusso, si è detta ottmista sul fatto di trovare un accordo con i leader delle altre sigle sindacali, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Fra gli obiettivi c’è quello di arrivare a una diminuzione delle 46 forme di ingresso del mondo del lavoro, trasformando l’apprendistato nel contratto di ingresso in azienda. “Vogliamo anche riformare gli ammortizzatori sociali – ha detto la leader del sindacato più a sinistra – basandoci su due punti imprescindibili: la cassa integrazione e l’indennità di disoccupazione”.

L’altro pilastro contenuto nel documento presentato ieri in occasione del comitato direttivo Cgil, che si è tenuto ieri a Roma, è “una drastica riduzione della precarietà nel privato e nel pubblico che colpisce soprattutto i giovani, a partire dalla riduzione delle tipologie di impiego precario e dal loro costo maggiore rispetto al lavoro a tempo indeterminato”.

Intanto, il segretario provinciale generale della Cgil, Paolo Zappulla, ha sottolineato l’importanza degli investimenti accanto alle riforme che sono state presentate dal governo Monti.

Il tema degli appalti è un altro punto che vogliono affrontare attraverso nuove regole capaci di valorizzare le imprese locali. I sindacati chiedono tempi ristretti per iniziare subito a lavorare sui nuovi progetti e portare a termine quelli già intrapresi. Il settore imprenditoriale può ripartire se l’investimento è tutelato, altrimenti si rischia di tornare al punto di partenza. I problemi del settore occupazione sono diversi e meritano di essere affrontati in maniera concreta con interventi mirati.

Non solo giovani disoccupati ma anche lavoratori che vedono dinanzi a sé il percorso della cassa integrazione, per ripartire bisogna avere fiducia e lavorare concretamente per una svolta positiva. Il governo, con le misure finora prese, sta tentando di dare all’Italia una nuova speranza, ora bisogna vedere come i progetti evolveranno e se saranno raggiunti gli obiettivi prefissati.