Si è concluso da pochi giorni, a Ferrara, la seconda edizione di Insolvenzfest – Confronti pubblici interdisciplinari sull’insolvenza, che ha analizzato lo scenario odierno.
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L’evento, organizzato da OCI (Osservatorio sulle crisi d’impresa) in collaborazione con Unife, ha visto l’incontro tra magistrati, docenti universitari di economia, diritto e scienze politiche, giornalisti ed esponenti della società civile affrontare tematiche solitamente complesse, quali il debito pubblico e privato, la crisi d’impresa e le implicazioni per la sorte degli Stati, la vita dei cittadini e dei lavoratori.
Tra gli altri temi largo spazio è stato dato alla figura del manager in Italia, in particolare Angelo Paletta, professore associato dell’università di Bologna, ha puntato il dito contro «l’informalità dei sistemi di management e l’intrecciarsi di rapporti manageriali ed economici con quelli affettivi» poiché «portano l’impresa famigliare ad una sorta di inerzia improduttiva e sono gravi fattori di rischio», pur evidenziando la presenza di forti legami di fiducia in situazioni del genere. Ma il vero nodo della questione è stato individuato nella mancanza di figure manageriali di alto livello, la cui causa è strettamente collegata al forte ritardo che ha da sempre caratterizzato l’Italia.
Un sistema di valutazione ben congegnato potrebbe aiutare a definire e a sviluppare le competenze. L’incontro è strutturato in tre sezioni: Dialoghi (incontri multidisciplinari), Immagini (proiezioni di documentari) e Pagine (presentazione di libri) in modo da avere un panorama complesso ed esaustivo delle problematiche legate alla crisi.