Social networks per piccole aziende: oltre il valore della partecipazione

di Francesco Tartabini

Pubblicato 26 Marzo 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

In un recente intervento su PMI.it si è parlato del ruolo del web 2.0 nella comunicazione aziendale. Interessanti soprattutto alcuni dei temi chiave trattati dal professor Di Bari, che ha sottolineato come nei prossimi anni le applicazioni 2.0 costituiranno uno dei veicoli principali per la comunicazione tra l’impresa e i suoi principali stakeholder: clienti, fornitori, azionisti, persone o istituzioni genericamente interessate a qualunque titolo all’impresa verranno auspicabilmente coinvolte in un dialogo che avrà  quale medium la rete e sarà  tanto più utile (e profittevole per l’impresa) quanti più saranno gli attori coinvolti in questo interscambio di conoscenza, di esigenze e di esperienze.

In un precedente intervento ho già  accennato ai blog aziendali come a una possibile forma di comunicazione finalizzata a generare quello che viene chiamato “engagement” o partecipazione in Rete da parte di potenziali utenti interessati all’impresa.
Credo che, a margine dell'intervento del professor Di Bari, possa essere interessante approfondire anche il ruolo che possono avere i social networks nel creare una serie di contatti utili per l’impresa.

Senza scendere nel merito degli aspetti tecnici o sociologici, come ben sappiamo si parla di social network su Internet riferendosi a dei siti in cui gli utenti registrati hanno la possibilità  di crearsi un profilo personale con informazioni o contenuti di vario tipo che li riguardano, e di instaurare una serie di relazioni con altri utenti.
Le relazioni sono ovviamente ricorsive, nel senso che le persone contattate da un utente avranno a loro volta altri contatti e così via. L'effetto finale è che ad ogni passaggio aumenta in modo esponenziale l’aggregazione di utenti attorno ad uno specifico interesse.

I social network più importanti in termini di persone registrate, e parliamo di centinaia di milioni di utenti, sono MySpace focalizzato principalmente attorno alla musica, Facebook e Orkut. Potenzialmente, qualunque interesse attorno al quale è possibile aggregare un certo numero di persone può dar luogo ad un social network.

Sebbene in Italia ci troviamo ancora in una fase embrionale del fenomeno, credo che per le Pmi la partecipazione a social networks tematizzati possa tornare piuttosto utile sotto diversi punti di vista e, sul versante delle relazioni in particolare, ritengo sia assimilabile alle tradizionali fiere di settore rivisitate con gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione. Anche perché i circuiti professionali e commerciali si stanno moltiplicando in Rete.

Per fare qualche esempio, Ryze, Biznik, Jigsaw possono essere utilizzati per generare contatti commerciali, Facebook, Linkedin e Xing possono tornare estremamente utili nella ricerca del personale, Cambrianhouse consente di discutere con altri utenti di nuove idee imprenditoriali mentre Oriented è tematizzato sulle opportunità  di business in Asia.

Il tutto nella prospettiva che ritengo piuttosto lungimirante di creare un proprio network fatto di contenuti, informazioni, notizie e relazioni anche “virtuali”, che siano in grado di coinvolgere in un senso concentrico e sempre più ampio quante più persone possibile al fine di generare opportunità  di business… reali.